È proprio vero, quando diventiamo adulti dimentichiamo nei giorni duri della nostra esistenza il valore salvifico della fantasia. Cosi non abbiamo mai tempo per nulla che non sia lavoro, politica, successo oppure semplicemente la fatica di andare avanti di sbarcare il lunario, di trovare il modo migliore per concludere una giornata. Ci dimentichiamo di giocare, di trascorrere un po’ del nostro tempo senza far nulla. Ci è capitato di assistere in questi giorni alle rappresentazioni del musical “La Bella e la Bestia” messo su dagli allievi dell’Istituto Magistrale “Dante Alighieri” di Partanna presso i locali del Cinema Nuovo della città belicina e ci siamo resi conto del valore delle favole che servono ai bambini ma ancor di più agli adulti che hanno immenso bisogno di fantasia perché la fantasia come dice la Bestia, in una delle scene più belle del musical, ci rende liberi portandosi via il male che è dentro di noi. I ragazzi del Comitato studentesco 2016/2017 del Dante Alighieri di Partanna hanno onorato una tradizione lunga ormai decenni che vede gli alunni prossimi alla maturità realizzare un progetto teatrale ed una serie di eventi che è francamente riduttivo riassumere sotto il titolo di Festa dei maturandi. Un impegno difficile durato due mesi e portato a termine con ben sei repliche di un incantevole spettacolo realizzato sotto la guida di una straordinaria equipe formata da Peppe Dottali in qualità di direttore artistico, Federico Piccione il regista, Sara Conte la coreografa e Peppe Gulino il maestro di scena. Una scommessa vinta da tutti i protagonisti che non fanno gli attori di professione ma hanno reso onore alle loro parti da veri professionisti. È stata una grande sorpresa per il pubblico, per i genitori e per i docenti vedere i loro figli, i loro alunni recitare, ballare e cantare. Una grande famiglia amavano ripetere alla fine di ogni rappresentazione i ragazzi del comitato ma è giusto ricordare che la fatica è stata enorme, una vera e propria scommessa come dice il giovane regista partannese Federico Piccione, laureato all’Accademia delle belle arti di Palermo, che non ha esitato due mesi fa a raccogliere la sfida di un’impresa davvero difficile coordinare sul palco, un cast davvero numeroso, una storia complessa, innumerevoli scene recitate, cantate e ballate. Un plauso particolare va agli attori principali, Alessandro La Rocca Lumiere, Emanuela Catania Tockins, Le cantanti Simona Flavio, Emanuela Lombardo e Marta Ciaravolo, i caratteristi Momò Stassi e Paolo Cucchiara, il padre di Belle Vito Pisciotta, il superbo Gaston interpretato da Giuseppe Atria, le sue spasimanti Vittoria Lo Piano, Martina Mangiaracina e Caterina Cangemi, il corpo di ballo tutto intero che ha creato sulla scena, movimento, armonia, ed è stato il filo conduttore che ha eliminato ogni possibile pausa. Per tutti questi ragazzi le parole non bastano a definirne la bravura. E poi la coppia che ha dominato la scena in ogni momento dello spettacolo la triste e malinconica Bestia interpretata da Giorgio Atria che con la sua bravura ci ha commosso e Belle, Teresa Piccione con la sua voce limpida come un’alba, fresca e melodiosa come un’aura mattutina. Sorprendenti questi ragazzi che hanno imparato sui libri di scuola il valore del teatro ma ci hanno insegnato soprattutto che il teatro è vita vissuta attraverso i veri valori dello stare insieme in maniera significativa, praticare l’otium in forma d’arte e mettere intelligenza, genio e amore nelle cose che fanno.