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I renziani limitano i danni solo a Marsala e Partanna. Exploit del No a Salemi, Trapani, Alcamo, Castelvetrano e Mazara

Il day after della consultazione referendaria passa inevitabilmente dalla lettura ragionata delle percentuali registrate nei vari territori e dai commenti di alcuni tra i principali protagonisti della politica locale. I dati della provincia di Trapani sono molto vicini al trend regionale: nel trapanese si sono recati alle urne 195.083 elettori (pari al 56,14%) a fronte di un dato complessivo che ha visto votare il 56,65% degli aventi diritto in Sicilia. Per quanto riguarda gli scrutini, in provincia di Trapani sono stati 58.342 i sì (30,21%), contro 134.783 no(69,79%). Il voto siciliano nel suo complesso ha visto i favorevoli al quesito referendario fermarsi al 28,42%, contro il 71,58% dei No. Tra i Comuni più grandi Marsala è quello in cui i Sì hanno raccolto più voti a livello provinciale: 12.686 (pari al 35,96%) gli elettori che hanno votato a favore della riforma, mentre 22.590 (pari al 64,04%) sono i lilybetani che hanno votato No. L’affluenza è stata del 53,64% (con 35652 votanti ).

“Constato – commenta la segretaria comunale Antonella Milazzo – la volontà di partecipazione dei marsalesi che si sono recati numerosi alle urne. Ho partecipato ad una campagna elettorale dove forse si è discusso poco nel merito dell’oggetto del referendum. Più passavano i giorni e più si è trasformato in un giudizio sul governo. La classe dirigente provinciale non ha nulla da rimproverarsi per quanto attiene l’impegno profuso. Marsala comunque, tra le città grandi della provincia ha ottenuto il più alto numero di voti percentuali per il Sì. Il gruppo dirigente locale, così come ha fatto il premier Renzi, ha preso atto del risultato negativo. Se ne discuterà domani sera nel corso della riunione d’insediamento della nuova direzione comunale eletta al recente congresso”.

Di parere decisamente diverso il portavoce pentastellato in Consiglio comunale Aldo Rodriquez: “Il risultato marsalese è il frutto dell’impegno che abbiamo profuso in campagna elettorale, durante la quale abbiamo incontrato i marsalesi. Sono soddisfatto anche della partecipazione dei giovani che sono andati numerosissimi a votare. Il voto conferma che c’è una fetta di elettori che avrebbe voluto vedere affrontati i propri problemi e invece il Paese è stato bloccato per mesi da un referendum che mirava ad altri obbiettivi. Renzi ne prenda atto e si vada subito al voto. Per quanto attiene Marsala, per le stesse tematiche di cattivo governo locale, il voto che è stato espresso dai miei concittadini è un voto contro l’amministrazione guidata da Alberto Di Girolamo”.

Tra i sostenitori del No anche ProgettiAmo Marsala: “Abbiamo messo in gioco la nostra faccia, come sempre, per propugnare il nostro modo di vivere la Politica, non ci siamo nascosti neanche questa volta, abbiamo detto la nostra come già accaduto per il referendum sulle trivelle e come siamo soliti fare sugli argomenti pregnanti che riguardano Marsala nonché i temi etici e morali che vanno anche oltre i nostri stretti ambiti territoriali. Abbiamo avuto il piacere di collaborare con il variegato “Comitato per il NO”, prendendo buona nota della possibilità di operare proficuamente insieme sui grandi temi ed auspicando nuove forme di collaborazione, anche nell’interesse della Città. Abbiamo registrato il crollo del PD a Marsala e in Sicilia, nonostante un incessante impegno dei notabili del partito a sostegno del “si”, e speriamo che questa valanga di voto popolare per il NO possa aprire altri scenari per la nostra isola che a breve auspichiamo diventerà bellissima”.

A Petrosino il Sì ha raccolto il 33,04% dei consensi, il No è invece arrivato al 66,96%. I votanti sono stati 3.259 , pari al 52,05%. “Non sono intervenuto direttamente in questa campagna elettorale e non mi sono schierato – commenta il sindaco Gaspare Giacalone -. Tuttavia, mi pare che siamo di fronte a un film già visto, con l’ennesima sconfitta di un Pd che alla fine, però, cambia poco. Spero in un processo di rinnovamento vero, sia a livello nazionale che in Sicilia, dove la difesa del sì è stata solo di facciata. Penso che Faraone dovrebbe farsi qualche domanda”.

I Comuni in cui il sì ha ottenuto in termini assoluti maggiori consensi sono stati Santa Ninfa (42,78%), Poggioreale (38,46%) e Partanna (38,36%). Inatteso exploit del No nella Salemi dell’assessore regionale Baldo Gucciardi, con i sostenitori della riforma costituzionale cara al presidente Renzi fermi al 25,58% dei consensi, mentre i suoi oppositori sono arrivati al 75,42%, facendo addirittura meglio della grillina Alcamo, dove i No sono arrivati al 71,29% e di Mazara (72,41%) e Trapani (73,19%), che continuano a riservare poche soddisfazioni al Partito Democratico.

“La grande affluenza alle urne da parte dei cittadini italiani e l’elevata risposta alla consultazione referendaria anche da parte degli alcamesi, con una chiara espressione per il “no” – dichiara il sindaco Domenico Surdi – è la prova che i cittadini hanno capito l’importanza di esprimere il proprio parere e di partecipare in prima persona alla vita politica, nonché che la nostra Carta Costituzionale non sarà modificata in maniera confusa. Un risultato che permetterà di avviare una nuova fase della politica italiana, tenendo sempre più in considerazione le esigenze delle persone comuni”.

Male i sostenitori del sì anche nella città del segretario provinciale Marco Campagna, Castelvetrano, dove solo il 27,80% ha votato a favore della riforma. Una tendenza che si conferma in altri due Comuni amministrati dal centrosinistra, Campobello (con i sì fermi al 26,98%) ed Erice, dove i fautori della riforma non sono andati oltre il 28,17%.

Vincenzo Figlioli

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