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Irruzione nello studio dell'avvocato Enza Rando. Libera Trapani: "Episodio grave"

Un inquietante episodio si è verificato nella notte tra il 25 e il 26 novembre a Modena, dove ignoti si sono introdotti furtivamente dentro lo studio dell’avvocato Enza Rando, vicepresidente nazionale di Libera e più volte in prima fila nei processi in cui la rete di associazione fondata da don Luigi Ciotti si è costituita parte civile. In provincia di Trapani, in particolare, la si ricorda per la sua costante presenza alle udienze del processo relativo all’omicidio del sociologo Mauro Rostagno. E proprio il coordinatore provinciale di Libera Salvatore Inguì ha inviato una nota agli organi di stampa in cui si esprime “preoccupazione ed inquietudine per il grave episodio”.
“Abbiamo piena fiducia nell’operato delle Forze dell’Ordine e della Magistratura – scive Inguì a nome del coordinamento – ma dopo questo atto ci poniamo delle domande, ci chiediamo chi c’è dietro tutto questo? L’atto di venerdì scorso segue il linciaggio mediatico, durato per mesi, nei confronti di Enza Rando, dai manipolatori della verità. Il susseguirsi di tali episodi rappresentano dei gravi segnali che ci preoccupano ma non ci fermano, consapevoli che, lungi dall’intimorirci, ci stimolano ad essere ancora di più cittadini responsabili, decisi a difendere il bene comune da chi lo vuole corrompere, rubare, distruggere.

Enza Rando


Il coordinamento provinciale di Libera è particolarmente vicino all’avvocato Enza Rando anche per averla vista nel tempo impegnata in terra di Sicilia dapprima come amministratrice pubblica e poi come legale in importanti e rilevanti procedimenti penali a cominciare da quelli celebrati nel trapanese. L’abbiamo vista e la continueremo a vedere attenta rappresentante di parte civile in dibattimenti cruciali per conoscere la verità delle malefatte mafiose in questa nostra martoriata terra, per consegnare giustizia ai familiari delle vittime, vicina alle battaglie sociali per consentire alla società civile di riprendersi ciò che negli anni è stato tolto ai cittadini con la forza intimidatoria delle armi e della sopraffazione. Crediamo proprio che sul solco di ciò che è stato segnato bisogna ricercare le ragioni della vile intimidazione. L’avvocato Rando non è mai stata sola e da oggi lo sarà sempre meno, Libera della provincia di Trapani l’abbraccia con affetto e stima e chiediamo che la stessa cosa faccia la società civile per bene e che vuole ribellarsi alla mafia e ai suoi complici, ovunque si annidano”.
L’episodio è avvenuto a poche ore dal convegno che si è svolto a Modena promosso da Libera dal titolo “Come cambiano le mafie idee e nuovi percorsi di contrasto”, a cui la stessa Rando aveva partecipato assieme a don Luigi Ciotti e ai procuratori Federico Cafiero de Raho e Franca Imbergamo. Lo studio della legale è stato messo a soqquadro senza che sia stato sottratto nulla, pur essendo a portata di mano computer, penne e altri oggetti di valore. Sono stati invece aperte le ante degli armadi in cui sono custoditi i faldoni riguardanti le costituzioni di parte civile nei processi di mafia.
redazione

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