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Mogavero agli studenti del Professionale: “Cambiamo mentalità”. Il Vescovo affronta i temi della famiglia e dei migranti

Ieri mattina, gli studenti dell’Istituto Tecnico Professionale “Cosentino” di Marsala, diretto da Antonella Coppola, hanno accolto il Vescovo Domenico Mogavero, nella Sala conferenze del Complesso San Pietro. Una “visita di affetto, di stima, di attenzione”, l’ha definita Monsignor Mogavero, per far sentire la vicinanza della Chiesa alla scuola e della scuola alla Chiesa. Alla presenza del docente Giacomo Bertuglia, del parroco di Sant’Anna don Tommaso Lombardo, il Vescovo della Diocesi di Mazara del Vallo, ha lanciato ai ragazzi importanti messaggi educativi. Tra i temi, quelli della responsabilità quando si guida, dell’unione familiare sempre più in crisi, dei valori umani che il Papa richiama oggi più che mai nella società odierna. “Questa perdita di valori – afferma Mogavero – determina una crisi anche della comunità ecclesiale, della scuola e di tanti altri ambiti”. Poi alcuni studenti rivolgono delle domande sul tema della migrazione nel Mare Nostrum a Mogavero che è anche commissario Cei per le migrazioni all’interno della Curia romana. “Nel 2015 sono 150mila i migranti giunti in Italia, nel 2010 erano 60mila, ovvero il 20% rispetto alla popolazione italiana. Il problema non è il Mediterraneo – chiarisce il Vescovo – se si pensa che in Giordania un milione e mezzo sono gli immigrati al cospetto di una popolazione di 6 milioni. Questi sono i numeri che fanno paura. Cambiamo mentalità: nel mondo ogni anno si muovono un milione di persone, la terra è di tutti anche se in realtà non è così: il 90% delle risorse è appannaggio del 10% della popolazione mondiale, mentre il 90% della popolazione gode del 10% delle risorse. Il problema dell’accoglienza – dice fine agli studenti – è quello di aprire le frontiere. Dobbiamo inorridire di fronte a chi va in televisione a sbraitare contro il flusso migratorio”. Mogavero invita i ragazzi alla riflessione: quello che è drammatico sono le tragedie in mare: sono già morti 25mila persone, che sono arrivate in Libia dopo mesi di viaggio, subendo violenze, maltrattamenti. “25mila persone equivale a far scomparire una città, la metà di Mazara del Vallo”.

redazione

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