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Rilasciati i pescherecci di Mazara del Vallo sequestrati in Egitto

17.00: Sono stati rilasciati i due pescherecci mazaresi sequestrati in Egitto, il Giulia PG e Ghibli I.
Sentiamo il dovere di ringraziare –dichiarano congiuntamente il Presidente del Distretto della Pesca e Crescita Blu, Giovanni Tumbiolo, e i due armatori Domenico Asaro e Luciano Giacalone – tutte le Autorità che con prontezza e professionalità hanno determinato il rilascio dei pescherecci Giulia PG e Ghibli I fermati dalle Autorità Egiziane in acque internazionali e condotti questa mattina presso il porto di Alessandria di Egitto. Tutta la filiera istituzionale –sottolineano – si è mobilitata: il Ministero degli Affari Esteri, la Regione Siciliana, il Comando Generale delle Capitanerie di Porto, e le Autorità politiche, diplomatiche e militari. Questa è la prova – assicurano Tumbiolo, Asaro e Giacalone – che quando ci si muove in armonia, e con compattezza, anche le situazioni più critiche si risolvono in tempi brevi e nel migliore dei modi. Invochiamo la Regione Siciliana ed i competenti Ministeri ad avviare tutti gli strumenti di cooperazione internazionale al fine di limitare gli enormi danni economici, e non solo, che la Comunità peschereccia siciliana, ed in particolare mazarese, paga da troppi anni. Ricordiamo pure che i pescherecci mazaresi sono stati protagonisti, anche gli stessi pescherecci Giulia PG e Ghibli I, di innumerevoli salvataggi di disperati che tentavano di solcare il Mediterraneo”. Una esplosione di gioia fra gli armatori ed alcuni familiari dei pescatori presso il Distretto della Pesca in contatto telefonico gli equipaggi dei pescherecci finalmente liberi.


Due pescherecci di Mazara del Vallo, il “Ghibli I” e il “Giulia Pg”, sono stati sequestrati questa notte dai militari egiziani e condotti nel porto di Alessandria d’Egitto.

A bordo delle due imbarcazioni – che si trovavano in acque internazionali, a circa 28 miglia dalle coste egiziane – ci sono complessivamente 14 persone, otto mazaresi e sei tunisini. Il Distretto della pesca di Mazara di concerto con il ministero agli Affari esteri e l’assessore regionale Antonello Cracolici e gli organi diplomatici stanno seguendo attentamente la vicenda ed attuando le trattative necessarie al rilascio dei pescherecci, che al momento “sembra siano stati trattenuti per un semplice controllo” come ha dichiarato il presidente del Distretto della Pesca di Mazara, Giovanni Tumbiolo.

L’ufficio internazionale del distretto ha verificato il tracciato e le carte nautiche riscontrando come quella zona del Mediterraneo non sia sottoposta ad autorizzazioni o restrizioni, proprio perché si tratterebbe di acque internazionali. I militari egiziani al momento del sequestro avrebbero lasciato a bordo il comandante e il direttore di macchina, trasbordando il resto dell’equipaggio sulla motovedetta. Non ci sarebbero stati momenti di particolare tensione e resistenza al momento dell’intervento della motovedetta egiziana, a parte la comprensibile preoccupazione, spiega la Guardia costiera, che conferma come i membri degli equipaggi stiano bene. La vicenda e’ seguita anche dalla Centrale operativa della Guardia costiera di Roma e dal comando di Palermo.

“La guerra del pesce continua – ha commentato il membro della Commissione per l’Agricoltura e lo Sviluppo rurale del Parlamento europeo, Michela Giuffrida – una questione che ho sollevato già nel passato con mie interrogazioni e dichiarazioni scritte”.

E sulla vicenda l’eurodeputato siciliano precisa: “Negli atti parlamentari che ho presentato a Bruxelles ho inteso rimarcare che i trattati europei difendono le risorse ittiche come patrimonio comune e che l’Unione non può abbandonare i pescatori lasciandoli soli. Mazara del Vallo è il più importante porto peschereccio del Paese e molti dei suoi attracchi restano progressivamente vuoti. Gli italiani consumano solo per il 30% pescato italiano che andrebbe invece incentivato visto che la pesca rappresenta il 2,6% del PIL italiano. Questo è tanto più grave per l’economia della nostra Isola che, con i suoi 1.637 km di costa da sola rappresenta il 22% dell’estensione costiera dello Stato italiano”.
Apprendiamo dall’Ambasciata in Egitto che gli equipaggi fortunatamente stanno bene”, conclude Michela Giuffrida “una circostanza che mi rincuora particolarmente visto che quelle persone nel 2008 hanno salvato con grande umanità 650 migranti al largo di Lampedusa. Loro sono i rappresentanti di una tradizione non solo economica ma anche culturale fatta da 120 approdi e 64 tonnare nella nostra regione. Personalmente non smetterò di richiamare l’attenzione europea su una problematica che deve trovare soluzioni chiare e definitive.

(foto di repertorio)

redazione

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