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Processo per voto di scambio ad Alcamo, sentititi i presidenti dei seggi elettorali

Nuova udienza del procedimento giudiziario presso il Tribunale di Trapani nel quale è imputato Antonino Papania. Il processo, scaturito a seguito delle investigazioni sull’attentato alla segreteria politica dell’ex senatore del Partito Democratico, che diedero vita alla c.d. inchiesta “Bomba Carta”, si sta svolgendo dinanzi il giudice Messina
Sono stati sentiti durante la giornata di ieri, nell’ambito del processo per voto di scambio ad Alcamo alle amministrative del 2012, alcuni presidenti dei seggi elettorali dell’epoca. Per la precisione, ha deposto davanti al giudice Messina del tribunale di Trapani anche uno degli scrutinatori della tornata elettorale di quattro anni fa. Sono imputati all’interno del procedimento giudiziario, per il reato di voto di scambio, l’ex senatore del Partito Democratico, Antonino Papania, il suo braccio destro, Massimiliano Ciccia, Filippo Di Gaetano, Davide Piccichè, Giuseppe De Blasi, Leonardo De Blasi, Giovanni Renda e Leonardo Vicari.
Tale processo concerne il secondo filone dell’inchiesta sul voto di scambio. Infatti, un primo procedimento giudiziario, svoltosi con rito abbreviato, si è concluso lo scorso 21 aprile con la sentenza di condanna nei confronti di Antonino Papania e Massimiliano Ciccia, imputati anche in quel caso per il medesimo reato. Sta affrontando, invece, il processo con rito ordinario, concernente lo stesso filone d’inchiesta, l’ex consigliere comunale dell’Italia dei Valori, Antonio Nicolosi. In entrambi i casi le indagini della procura di Trapani hanno riguardato principalmente gli eventi verificatesi durante il primo turno delle elezioni amministrative di quattro anni fa. Tutte le inchieste sul voto di scambio hanno avuto origine a seguito di alcuni attentati avvenuti nel periodo precedente le elezioni amministrative. Per essere più precisi, le indagini che hanno condotto al procedimento giudiziario dinanzi al magistrato Messina derivano dall’attentato alla segreteria politica dell’ex senatore Antonino Papania, sita in via Roma ad Alcamo. Dall’inchiesta nota come “Bomba Carta”, infatti, sono partite le intercettazioni che, nell’ambito di detto processo, concernono il periodo del ballottaggio e l’elezione del sindaco Sebastiano Bonventre (dimessosi nel 2015) sostenuto allora proprio dall’ex parlamentare e da ben sei liste. Bonventre, nel 2012, aveva battuto il suo rivale Niclo Solina, appoggiato solo dalla lista Alcamo Bene Comune, per soli 39 voti. Riportiamo di seguito alcune delle intercettazioni ambientali effettuate dalle forze dell’ordine, depositate dalla procura di Trapani, che riguardano principalmente le conversazioni tenutesi tra Giuseppe De Blasi, Leonardo De Blasi, Giovanni Renda e Leonardo Vicari, a bordo di una Seat Ibizia. Tali colloqui avevano come oggetto le azioni che detti “tifosi” dell’Alcamo Calcio avrebbero messo in atto, se non avessero ottenuto il posto di lavoro all’Aimeri ambiente s.r.l., promessa che gli sarebbe stata fatta, per l’appunto, in cambio dell’accaparramento dei voti. Infatti, dalle ricostruzioni dell’Autorità Giudiziaria, sembrerebbe che i quattro soggetti auspicassero un allontanamento dell’allora allenatore dell’Alcamo Calcio, Cristian Ciaramella. Inoltre, i citati protagonisti avrebbero creato dei disordini al campo, a seguito dei quali si sarebbero aspettati una chiamata da parte dell’ex senatore. Antonino Papania avrebbe dovuto, secondo quanto da loro sostenuto, onorare il patto: il posto di lavoro. Infatti, si era appena conclusa la campagna elettorale e Sebastiano Bonventre sarebbe stato eletto proprio grazie al procacciamento dei voti presso il c.d. Villaggio Regionale, effettuato dagli stessi.
Intercettazione del 23-05-2012
Leonardo DE BLASI: Appena partiamo noi…partono tutti…
Giuseppe DE BLASI: Sì!…sì!…
Leonardo DE BLASI: Appena partiamo noi quattro…gli altri ragazzi ci vengono dietro…
Giuseppe DE BLASI: Tutti vengono…dietro ci vengono…
Leonardo DE BLASI: Minchia…finalmente quelli si sono scatenati…quei pazzi!…e Nino manda a chiamare: Nanà ce l’ha per forza…
Leonardo VICARI: No! Nanà “a testa da minchia!”
Giovanni RENDA: Nanà…gli dici: non voglio venire…
Giuseppe DE BLASI: La minchia…posto non me ne dà…quello non me ne dà…un bordello succede…
Leonardo VICARI: Un bordello? No, già prima del posto c’è un bordello…prima del posto…no dopo la partita…prima della…ora…questa settimana c’è bordello…questa settimana ci devo andare a parlare…prima del posto…è finita la campagna elettorale…
Giuseppe DE BLASI: Nanà…
Leonardo DE BLASI: Non facciamo niente?…Vedremo…
Giuseppe DE BLASI: Ci gioca Nanà…
Leonardo VICARI: Ci gioca? Fallo giocare…
Giuseppe DE BLASI: Ma questi cinque anni dovranno passare…non è che tra cinque anni…(incomprensibile)..
Leonardo DE BLASI: Ma quale cinque anni…lui deve morire prima del tempo…
Giuseppe DE BLASI: Papà ma il potere per cinque anni ce l’hanno…
Leonardo DE BASI: Con il bordello che gli facciamo noi altri nel campo…
Giuseppe DE BLASI: Ah, sì questo è un altro discorso…il pallone…(incomprensibile)…
ORE 22.13 dello stesso giorno
Leonardo VICARI: Con altri due…amici di SCROZZO…che gli deve presentare il senatore?…
Giuseppe DE BLASI: Eh…
Leonardo DE BLASI: Che vogliono il posto fisso vogliono? All’Aimeri?…
Leonardo Vicari: Lo so io?…
Giuseppe DE BLASI: Tutti all’Aimeri devono entrare….
Leonardo VICARI: Un paese come Alcamo ce l’ha in mano…lo allena lui…
Leonardo DE BLASI: Minchia…ma cose da pazzi…
Leonardo VICARI: Un paese come Alcamo…ma!…
Leonardo DE BLASI: Ma l’anno prossimo…se…(incomprensibile)…un bordello faccio Nanà…(incomprensibile) gli faccio…
Leonardo VICARI: Nardì…noi dobbiamo andare a fare bordello venerdì…non m’interessa del pallone…
Giovanni RENDA: Per il lavoro…per il lavoro…
Leonardo VICARI: Venerdì devo andare a fare un bordello…
Giovanni RENDA: Prima facciamo bordello per il lavoro e poi facciamo bordello per il pallone…
Leonardo VICARI: E poi facciamo bordello per l’Alcamo…
Giuseppe DE BLASI: Entriamo e poi si vede…
Giovanni RENDA: …
Leonardo DE BLASI: …
Leonardo VICARI: Intanto facciamo bordello per il lavoro…io bordello per il lavoro devo andare a fare venerdì…Nardì!…non c’è minchia che tiene…se tu vuoi venire vieni…quello che vuoi fare fai…io ci devo andare a parlare di corsa…io l’ho servito a lui…ora lui deve servire a me…io così gli dico: Nino, sei stato servito…ora tu a me devi servire. Subito perché mio figlio non può stare più…ovunque…subito a lavorare…per sempre…
Giuseppe DE BLASI: È normale…
Giovanni RENDA:…
Leonardo DE BLASI: No per due mesi…
Leonardo VICARI: …
Giuseppe DE BLASI: Per tre mesi nemmeno ci vado. che ci devo andare a fare tre mesi…
Giovanni RENDA: …
Leonardo DE BLASI: E Giovanni pure…Giovanni al campo dove…come muratore o…
Leonardo VICARI:…
Giovanni RENDA:No. Non ce ne devono fare discorsi di campo io Nardì…
Leonardo DE BLASI: (RIDE) Ti deve fare trovare il lavoro…ragione hai…come fa con gli altri fa con te…

Linda Ferrara

redazione

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