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Presidio della diga di Mosul contro l’Isis, fra i militari italiani anche i Bersaglieri della “Giannettino”

Sono momenti di tensione quelli nei pressi della diga di Mosul in Iraq, dove sono impegnati diversi militari italiani e i tecnici che lavorano alla messa in sicurezza della struttura. In queste ore i militari sono in prima linea per garantire la sicurezza e difendere la diga, regolarmente in funzione, dagli attacchi dell’Isis in supporto all’esercito iracheno e alle forze dei Peshmerga curdi.

In direzione della città di Mosul è in corso l’offensiva lanciata dalle truppe governative per riprendere il controllo di quella che a partire da giugno del 2014 è diventata la capitale del sedicente califfato dell’Isis, guidato da Abu Bakr al Baghdadi. Un pericolo reale per i militari a presidio della diga – che contiene 11 miliardi di litri d’acqua – sarebbe il lancio di razzi da parte dell’esercito dell’Isis così come accaduto lo scorso 7 ottobre, quando quattro razzi erano stati lanciati senza successo nella zona della diga. Ma questa volta l’area di collisione sarebbe ancora più lontana e non ci sarebbero state ripercussioni per i bersaglieri di guardia e i tecnici italiani della Trevi, la società romagnola impegnata nei complessi lavori di messa in sicurezza della diga.

Sul posto, a presidiare la struttura 300 bersaglieri del 6° reggimento della brigata meccanizzata “Aosta” di stanza a Trapani, oltre ad altre forze speciali italiane.

redazione

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