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Al nuovo Tribunale di Marsala le luci restano accese anche di giorno. Nel frattempo si torna a parlare dell’apertura

Aperto il nuovo ospedale, completato seppur in una versione minimalista il Monumento ai Mille, Marsala continua a fare i conti con le sue opere incompiute. Una di queste è il nuovo Palazzo di Giustizia. Una struttura costata oltre 13 milioni di euro alle casse dello Stato che nonostante i suoi seimila metri quadrati è stata ritenuta non utilizzabile a causa della mancanza di alcuni requisiti ritenuti non derogabili per il trasferimento del Tribunale. Tra le principali criticità, la presenza di pilastri nelle aule d’udienza e la poca luce in alcune stanze.

Paradossalmente, però, di luce pare essercene in abbondanza nella zona esterna. Da tempo, infatti, i lampioni compresi tra il marciapiede dell’ingresso di via del Fante e lo spiazzale interno su cui si affacciano gli uffici, risultano perennemente accesi. L’aspetto inconsueto di questa vicenda è che i suddetti corpi illuminanti sono accesi a tutte le ore della notte (e qui non ci sarebbe nulla da dire) e del giorno. Numerose, a riguardo, le segnalazioni dei cittadini che lamentano lo spreco di denaro pubblico per un servizio (l’illuminazione in orario diurno) che viene a ragione ritenuto completamente inutile. “Non dipende dall’ufficio tecnico del Comune di Marsala, ma dal Tribunale”, spiega l’assessore ai lavori pubblici Salvatore Accardi, aggiungendo che gli uffici municipali hanno a loro volta già girato la segnalazione ai funzionari preposti. Il risultato è che le luci continuano ad essere accese, con uno spreco di energia elettrica che ricade sulle casse pubbliche: non quelle comunali, in questo caso, ma del Ministero della Giustizia.

nuovo tribunale marsala – area interna

In generale, però, è la situazione del nuovo Palazzo di Giustizia nel suo complesso a preoccupare. Fortunatamente, la struttura non è stata fin qui oggetto di atti vandalici. Tuttavia, alla mancata fruizione del nuovo Palazzo di Giustizia (che resta il problema principale) si aggiunge infatti l’inesistente manutenzione del verde pubblico abbandonato all’incuria e la trascuratezza con cui si è fin qui lasciata alzata la barra dell’ingresso secondario dal lato di corso Grasmci, con il vicolo dello Stagnone che in certi giorni si è trasformato in un’estemporanea area di sosta per passanti e residenti, alle prese con i soliti problemi di parcheggio. Alla luce di ciò, proprio in questi giorni dal Comune è arrivata un’ordinanza sindacale che prevede “il divieto di fermata veicolare permanente, con rimozione forzata lungo il vicolo Stagnone nonchè nell’adiacente area di accesso al nuovo Palazzo di Giustizia”. Tutto ciò “al fine di assicurarne l’integrità e la sicurezza nella previsione dell’imminente trasferimento degli uffici giudiziari”.

nuovo tribunale – ingresso da vicolo dello stagnone

Ma sarà davvero imminente questo trasferimento o si tratta solo di un auspicio burocratico? A dire il vero, pare che su questo fronte qualcosa stia cominciando a muoversi. Ieri mattina il sindaco Di Girolamo, l’assessore Accardi e i tecnici comunali hanno incontrato i vertici e i funzionari del Tribunale di Marsala e della Procura. Si va verso una soluzione in base a cui il Comune dovrebbe occuparsi degli interventi riguardanti le opere murarie e la sicurezza passiva (serviranno alcune centinaia di migliaia di euro), mentre il Ministero dovrebbe coprire i costi degli interventi relativi alla sicurezza attiva. La tempistica, naturalmente, è legata al reperimento dei fondi. Trovati i soldi potrebbero passare almeno altri sei mesi per la realizzazione dei suddetti interventi. L’auspicio è che, almeno di giorno, nel frattempo qualcuno si decida a spegnere le luci.

Vincenzo Figlioli

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