Categorie: MarsalaSociale

Regolamento servizi sociali: la Commissione sollecita la trasmissione della delibera con i nuovi atti di indirizzo

Con una nota inviata all’assessore Ruggieri, al dirigente Nicola Fiocca e ai funzionari Antonia Zerilli e Rosellina Adamo, la presidente della Commissione servizi sociali Linda Licari ha sollecitato la trasmissione della delibera sul nuovo regolamento comunale relativo agli interventi economici e di solidarietà sociale. Durante l’anno la Commissione aveva svolto un lavoro di studio e approfondimento su vari aspetti del regolamento, soffermandosi in particolare sulle criticità segnalate dagli utenti in difficoltà e dagli stessi impiegati del settore che quotidianamente si relazionano con l’utenza, rispetto all’atto che era stato approvato il 15 aprile del 2015.

In particolare, si sollecita l’inserimento di cinque atti di indirizzo approvati dalla commissione, in modo che il regolamento possa essere aggiornato e gli stessi recepiti nei futuri bandi che verranno promossi dall’amministrazione comunale in ambito sociale.

Gli atti di indirizzo sono i seguenti: Garantire a coloro che presentano richiesta di contributo per trasporto indiretto la possibilità di accedere almeno ad un altro contributo, previsto dal Comune o da Enti terzi, in quanto lo stesso costituisce un servizio che il Comune dovrebbe garantire già con i propri mezzi; Acconsentire il rimborso delle spese effettuate sia entro il territorio della regione Sicilia che all’interno della provincia di Trapani, ma al di fuori del territorio del Comune di Marsala, per tutte le cure radioterapiche, chemioterapiche, malattie croniche degenerative (in regime di ricovero ospedaliero ordinario o day-hospital) che implicano spostamenti presso strutture di cure pubbliche o convenzionate; Includere il contributo previsto per gli ex-detenuti nel contributo per l’assegno civico prevedendone le stesse modalità di remunerazione, offrendo la possibilità al soggetto ex-detenuto che abbia scontato un periodo di detenzione non inferiore a 6 mesi presso la casa circondariale o agli arresti domiciliari di usufruire di un periodo di almeno 90 giorni (così come previsto nel vigente regolamento) dalla data d’immissione in libertà, per usufruire di un contributo straordinario a seguito di una prestazione di servizio di pubblica utilità, così come previsto nell’assegno civico per altre categorie di soggetti indigenti; Includere l’attività integrativa per anziani all’interno dell’assegno civico, calando le peculiarità della concessione di questo contributo, visto che la remunerazione e il periodo di lavoro previsto come prestazione di pubblica utilità è il medesimo previsto per l’assegno civico; Implementare il periodo di servizio civico, da un massimo di 60 giorni ad un massimo di 90 giorni, secondo le disponibilità di bilancio, dando la possibilità a chi non ha dignità e gratificazioni personali a causa della mancanza di lavoro, di ricevere un contributo in cambio di un servizio di pubblica utilità per la città.

redazione

I commenti sono chiusi.

Condividi