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Processo al sale nostrano, aggravanti ed attenuanti dell’oro bianco delle Saline di Marsala

Nella splendida cornice naturale dell’Isola Longa, nello Stagnone di Marsala, si è consumato lo scorso 11 settembre un “processo atipico”: un processo al sale. Ad organizzarlo sono stati l’Accademia Italiana della Cucina, delegazione di Trapani e il Rotary Club Trapani Birgi Mozia Distretto 2110. Nonostante il sale trapanese possegga doti eccellenti perché ricco di iodio, magnesio, potassio e sia povero di sodio, si è voluto processarlo mettendo sotto accusa numerosi lati negativi o pseudo tali. La cosiddetta “Corte” è stata presieduta da Mario Angelo, già giudice, che ha letto il decreto di citazione a giudizio del sale alla presenza del pm e dei difensori Giacomo Vaccaro, Roberta Tranchida, Gaetano Basile e Giacomo Dugo. Tra le accuse mosse dai presenti: l’attentato alla salute, rendendo sapidi e più appetibili gli alimenti, arrecato grave nocumento all’armonia fisica e alla salute degli umani, essersi insinuato tra i cibi in quantità eccessive, concorso in omicidio continuato ed aggravato per aver causato ipertensione, danni ai reni, osteoporosi; in tempi antichi si è macchiato del reato di alimentare l’altrui ignoranza perché usato nei sortilegi e negli esorcismi; per aver danneggiato la bellezza con l’accumulo di cellulite e aver ispirato la musica come nelle canzoni di Celentano, Rettore, Paoli, Gianco, Pupo e Malgioglio.

Nel dare seguito alla fase istruttoria dibattimentale si sono succeduti diversi interventi: il sale ha tante proprietà, sia positive che negative, agisce con gli ioni positivi e negativi creando una rottura degli ioni e dei cationi, ma mette in pericolo la salute sin da piccoli. Giacomo D’Alì Staiti, inoltre, presidente della SOSALT, ha affermato che il sale è il miglior vettore dello iodio ma il sale marino di Trapani riduce il quantitativo di sodio. Dopo le arringhe il presidente della “Corte” ha emesso la sentenza: “L’accusato è colpevole di tutti i delitti elencati nei capi d’accusa, con le aggravanti contestate”. Ma, ritenute sussistenti anche le attenuanti, per avere reso inconfondibile la costa da Trapani a Marsala con lo spettacolo unico delle saline, indubbiamente la pena per l’Accademia Italiana della Cucina è quella di proseguire con i corsi di aggiornamento sulle proprietà del sale assieme all’Ufficio regionale per la Sicilia, con sede a Trapani.

redazione

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