L’assessorato regionale con delega a turismo, sport e spettacolo ha stilato una graduatoria riguardante le manifestazioni e le iniziative che si organizzano annualmente nei diversi Comuni siciliani. L’elenco di fatto fissa un punteggio minimo che i diversi progetti presentati per il 2016 devono avere per poter ambire a un contributo economico da parte della Regione, che dopo aver lautamente finanziato per tanti anni iniziative varie, non sempre di valore, da alcuni anni sta cominciando a stringere la cinghia finendo per penalizzare manifestazioni che nel tempo hanno dimostrato di avere continuità e successo.
Stando così le cose, dunque, su 120 progetti presentati in assessorato, solo 49 sono stati ritenuti finanziabili. In questa speciale classifica, la parte del leone la fa la provincia di Messina (11), seguita da Catania (8), Siracusa e Trapani (7), Palermo e Agrigento (6), Enna (2), Ragusa (1) e Caltanissetta (1).
Per quanto riguarda la provincia di Trapani, possono ambire a un finanziamento regionale 7 eventi che hanno superato la soglia minima di 70 punti: la rassegna “Artemusica” di Partanna (88), i festeggiamenti in onore di Maria SS. Dei Miracoli di Alcamo (84), il Cous Cous Fest di San Vito lo Capo (80), il “Cretto event” organizzato dalla Fondazione Orestiadi di Gibellina (80), il Segesta Festival (76), l’evento dedicato ai “panuzzi” di San Giuseppe di Salemi (71) e la rassegna “Venere d’argento” di Erice. Restano al di sotto della soglia dei 70 punti il Festival Florio di Favignana (64), il premio musicale Tony Scott di Salemi (54), la terza edizione del “Custonaci Beit Lehem” (61), il Carnevale di Petrosino (53), il calendario degli eventi estivi di Santa Ninfa (51), la storica stagione concertistica marsalese organizzata dall’accademia “Ludwig van Beethoven” (49), la festa di SS. Salvatore e Crocifisso di Campobello (47). Fa specie notare come non facciano parte dell’elenco iniziative organizzate a Trapani, Marsala, ma anche in altri tra i centri maggiori della provincia, come Mazara e Castelvetrano. Segno di una programmazione in materia di politiche culturali che in questi anni è evidentemente mancata.
Il contributo sarà proporzionale al punteggio e verrà comunque assegnato dall’assessorato sulla base della dotazione finanziaria annuale.