Primo incontro con i giornalisti del trapanese per il nuovo prefetto Giuseppe Priolo, insediatosi in questi giorni al Palazzo del Governo. Sessantatre anni, un lungo curriculum alle spalle, il successore di Leopoldo Falco ha sottolineato di credere molto nel dialogo e nella collaborazione con le istituzioni locali, le forze dell’ordine e il mondo dell’informazione, “nel rispetto dei ruoli”. Affermando di sentirsi “orgoglioso di essere il nuovo prefetto di Trapani”, Priolo ha evidenziato di aver già visitato l’hotspot di Milo e di essere rimasto positivamente impressionato, tanto da definirlo “un autentico fiore all’occhiello per il territorio”.
Prima di essere trasferito a Milano, in diversi casi gli sono state affidate le gestioni commissariali di amministrazioni sciolte per infiltrazioni mafiose in zone ad alta densità criminale. Inevitabile dunque, in conferenza stampa, un riferimento a tali sue esperienze adesso che arriva in un territorio che resta pur sempre legato al nome del latitante Matteo Messina Denaro e a tante storie di mafia. “Mi auguro di poter dare il mio contributo”, ha detto a riguardo Priolo, sottolineando comunque che nella sua carriera ha avuto modo di occuparsi anche di tanto altro, come testimoniano gli anni trascorsi nel capoluogo lombardo in vista dell’Expò, il coordinamento delle attività connesse all’emergenza terrorismo dopo gli attentati in Francia e Belgio, e il coordinamento delle iniziative di raccordo regionale rispetto ai flussi migratori. Nei prossimo giorni Priolo comincerà il tradizionale ciclo di incontri istituzionali con tutti i sindaci della provincia, il commissario del Libero Consorzio, i Vescovi delle due Diocesi, i capi delle Procure e i presidenti dei Tribunali di Trapani e Marsala.
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