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Quattro indagati a Trapani per la morte del turista toscano. Restano gravi le condizioni dell’altro giovane

Una tragica fatalità potrebbe essere alla base della disavventura che ha caratterizzato il soggiorno trapanese di due amici toscani a Ferragosto. Un “giallo” i cui contorni cominciano a delinearsi in maniera più chiara dopo le diverse ipotesi avvalorate in prima battuta. E mentre la comunità di Seravezza (Lucca) è comprensibilmente sotto shock per la morte del 43enne Fabio Maccheroni, non ci sono novità sulle condizioni del 36enne agente di commercio pisano Alessio Menicucci, in coma da martedì. Il dato certo è che la Procura di Trapani ha emesso quattro avvisi di garanzia: tre nei confronti dei titolari del bed and breakfast “Orchidea” in cui soggiornavano i due amici toscani – Antonio Serafico, Tuzza Augugliaro e la figlia Benedetta – e un altro nei confronti di Bartolomeo Altese, proprietario del panificio al primo piano dello stesso stabile da cui si sarebbe diffuso il gas che dalla canna fumaria della stessa attività commerciale. I quattro sono indagati per omicidio colposo e il panificio è stato posto sotto sequestro. Secondo quanto emerso dal sopralluogo effettuato dai vigili del fuoco, il gas sarebbe confluito attraverso il condizionatore nella stanza in cui dormivano Maccheroni e Menicucci. Dall’ispezione dei vigili del fuoco è stato accertato che la canna fumaria da cui proveniva il gas non sarebbe stata in regola a causa di alcune lesioni, che avrebbero dunque causato la perdita. A far propendere gli inquirenti verso l’ipotesi dell’intossicazione anche le tracce di monossido di carbonio trovate nel sangue di Menicucci. Si attende, nel frattempo, anche il risultato dell’esame autoptico sul corpo senza vita di Fabio Maccheroni. Il procuratore Marcello Viola ha comunque sottolineato che il caso non è chiuso e che il quadro fin qui delineatosi va considerato ancora provvisorio.

redazione

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Tags: Alessio MenicucciFabio Maccheroni