Domenica scorsa si è tenuto il congresso regionale dell’Udc. Oltre che da una serie di assise di natura provinciale, l’incontro è stato preceduto da diverse polemiche. Discussioni che tirano in ballo il presidente nazionale del partito, il siciliano Gianpiero D’Alia e il segretario Lorenzo Cesa. I due hanno opinioni diverse sulla posizione politica da assumere in Sicilia che, come è spesso accaduto negli anni, farebbe da laboratorio politico. Con Cesa si schierano nel partito quanti privilegiano una alleanza futura con una coalizione di centro destra. Dall’altra parte i fedelissimi di D’Alia si sentono ben collocati sotto “l’ala protettrice” di Matteo Renzi. Nonostante i commissariamenti operati dal segretario nazionale, diversi iscritti e dirigenti locali hanno partecipato all’Assise palermitana che in pratica si è autoconvocata. Nel corso della riunione è stato eletto Adriano Frinchi segretario regionale e il nuovo organismo dirigente. Durissima la replica di Cesa che in una nota ha affermato tra l’altro che in tema di regolarità statutaria, “… il congresso siciliano è stato una farsa”. Secca la replica di D’Alia che ha ribadito come il congresso sia stato voluto dagli iscritti e sottoscritto dal gruppo parlamentare alla regione. Non tutti gli iscritti però hanno partecipato. A Marsala il partito dell’Udc conta di tre Consiglieri comunali che fanno del partito della città lilybetana uno dei più “forti” tra le città grandi dell’isola. “Noi non abbiamo partecipato al congresso regionale – ci ha detto il Consigliere Giovanni Sinacori che dell’Udc marsalese è anche il coordinatore -. Dobbiamo prima avviare un discussione con il partito a livello provinciale e con il deputato regionale Mimmo Turano per capire bene cosa sta accadendo. Naturalmente il partito di Marsala, con i tre consiglieri comunali in testa, ha avviato una discussione al suo interno. Vedremo nelle prossime settimane”.