Sarà una settimana ricca di appuntamenti quella al Teatro Antico di Segesta in occasione del Festival Dionisiache 2016.
Si parte stasera con la Commedia di Plauto “Miles Gloriosus” alle 19,15. In scena Edoardo Siravo nei panni del fanfarone Pirgopolinice e Marco Simeoli, Palestrione, l’astuto servitore di Pleusicle e vero protagonista della scena, i cui piani gli fanno meritare più volte il titolo di “architetto”. Regista dello spettacolo è Alvaro Piccardi.
“Miles Gloriosus” è la Commedia Plautina più lunga (1437 versi) ma è anche la più ricca di dialoghi e con più personaggi. È una commedia dalla comicità sfrenata, considerata l’antecedente di tutti i Capitan Spaventa e Fracassa che animeranno la Commedia dell’Arte e il teatro del Rinascimento.
Domani sera è in programma “Aspettando Antigone” di Claudio Zappalà. Testo vincitore della prima edizione del premio Cendic-Segesta 2015. L’appuntamento con il grande pubblico è fissato alle 19,15 al Teatro di Segesta. La regia è firmata di Mauro Avogardo. Sul palcoscenico Dario Battaglia, Vladimir Randazzo, Nicasio Catanese, Ivan Graziano. La scenografia è di Aurora Buzzetti e Francesca Innocenzi. I costumi Ivan Bicego Varengo. Il lavoro è una produzione del Centro Teatrale Meridionale. Il vincitore del Premio Cendic Segesta 2015, Aspettando Antigone, di Claudio Zappalà, è un testo originale: l’autore è stato capace di scrivere una storia reinventando il mito e introducendolo all’interno di un immaginario contemporaneo.
Il linguaggio è asciutto, ironico. Le quattro guardie protagoniste sono ricche di un’umanità molto poco ‘eroica’ e per questo è semplice e immediata la nostra empatia con loro: ci somigliano nelle pigrizie, nelle vigliaccherie e nelle paure, nel desiderio di una semplice vita tranquilla.
Il 4 Agosto alle 19,30 si terrà lo spettacolo di Teresa Mannino “Odissea, un racconto mediterraneo – le Sirene – Scilla e Cariddi” dall’Odissea di Omero, canto XII – Progetto e regia: Sergio Maifredi. Produzione: Teatro Pubblico Ligure.
Odissea – Un racconto mediterraneo è uno spettacolo che restituisce le vicende e i personaggi del poema omerico alla narrazione orale, al cantore vivo e in carne e ossa, con l’intento di recuperare al presente l’antica performance degli aedi.
L’Odissea è la prima fiction a episodi: i racconti singoli, le singole vicende possono esistere assoluti, sciolti e autonomima dispiegano pienamente il loro significato nel ‘montaggio’ d’insieme nell’organicità d’insieme. È un percorso da costruire canto dopo canto, scegliendo come guide e compagni di viaggi cantori del teatro contemporaneo e artisti che sappiano comunicare in modo diretto, guardando negli occhi il proprio pubblico, senza bisogno di proteggersi dietro gli schermi e le sicurezze di belle luci o di una bella musica di sottofondo ma affrontando invece la parola a mani nude.
Il 5 Agosto alle 05,00 la magia di Segesta aspetta i più mattinieri e desiderosi di vedere il nascere del nuovo giorno. La prima delle tre “albe” in Cartellone al Teatro Antico, sarà “Faust” – Testo di J. W. Goethe – Regia e con: Graziano Piazza. La solitudine e la spiritualità che vivono dentro la parola. Una sola voce: Goethe con dentro il suo mefistofelico Faust. Dalle labbra di Faust, come quelle di un Giano bifronte, si udirà la parola di Mefistofele, come ombra della sua stessa voce, il lato oscuro della sua luce, che si annullano uno nell’altro, facendo risuonare una voce dentro un’altra voce, quasi un “matrimonio del cielo e dell’inferno”. Materia e spirito, lotta della luce e del buio, soglia dell’attimo dell’alba e del tramonto, dove la separazione dal tutto diventa comunione col tutto”.
La traduzione è affidata a Franco Fortini, il montaggio a Jean-Luc Nancy. Direttore organizzativo:Rossella Compatangelo. Produzione: Il Carro dell’Orsa
Con Medea da Euripide, al Teatro Antico il 5, 6, 7 agosto, alle ore 19.15 torna la Tragedia Classica. La Drammaturgia e la Regia sono firmate da Nicasio Anzelmo. In scena Cristina Borgogni e Paolo Lorimer con: Alessandra Fallucchi, Roberto Baldassarri, Valentina Ferrante, Ludovica Di Donato. Coro: Alessandro Burzotta, Clara Ingargiola, Bruno Prestigio, Roberta Andronico.
Il testo, partendo dalle radici del celebre mito, lo rielabora per ricavarne una drammaturgia in cui la figura di Medea è affrontata globalmente, facendo leva sul nocciolo che sembra stare alla base di tutto ciò che il mondo antico ci ha tramandato intorno a queste vicende: la famiglia. Infatti, la famiglia può considerarsi uno degli elementi cruciali di questa storia terribile e affascinante al tempo stesso: un marito e una moglie che insieme ai due figli formano un nucleo familiare e, all’interno di esso, desideri, paure, dolori, sogni, gelosie.
Si ritorna a ridere al Teatro Antico l’8 e il 9 agosto alle ore 19.30 con “Truculentus. Intrighi d’amore in una Casa di piacere” di T. M. Plauto. Regia e adattamento:Vincenzo Zingaro. Con: Annalena Lombardi, Piero Sarpa, Laura De Angelis, Rocco Militano, Giovanni Ribò, Ugo Cardinali, Fabrizio Passerini, Mario Piana. Musiche: Giovanni Zappalorto – Costumi:Emiliana Di Rubbo. Scene: Emilio Ortu Lieto- Luci:Giovanna Venzi. Produzione: Castalia Produzioni Teatrali
Truculentus è stata raramente rappresentata. L’originale riscrittura di Vincenzo Zingaro ne trasferisce la vicenda in Sicilia alla fine degli anni ’30, creando un affresco storico di grande impatto emotivo. Un Amarcord dagli echi felliniani, che ci trasporta in una scoppiettante vita di provincia, in cui i personaggi plautini si trasformano facilmente in figure familiari, dimostrando quanto il teatro latino abbia un radicato fondamento nella vita quotidiana. Una rappresentazione di Plauto davvero unica, divertente e commovente, che ci fa scoprire quanto il commediografo latino possa veramente ritenersi un nostro ‘contemporaneo’.