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Processo per voto di scambio ad Alcamo: fissato il calendario dei testimoni della difesa

Va avanti il procedimento giudiziario scaturito a seguito delle investigazioni sull’attentato alla segreteria politica di Nino Papania che diedero vita alla c.d. inchiesta “Bomba Carta”. Secondo quanto emerso dalle intercettazioni, nel 2012 ad Alcamo era stato messo su un vero e proprio sistema di accaparramento dei voti necessari alla elezione dell’allora candidato sindaco Sebastiano Bonventre, sostenuto dall’ex senatore del PD

Si è tenuta, oggi, presso il tribunale di Trapani, davanti al giudice Messina, un’altra udienza del processo per voto di scambio, concernente le elezioni amministrative del 2012 ad Alcamo, nel quale l’ex senatore del Partito Democratico Nino Papania è imputato insieme al suo braccio destro, Massimiliano Ciccia, per concorso in voto di scambio. Nel corso dell’udienza è stato stilato il calendario per sentire i testimoni della difesa: 25, 26, 27 luglio. Né Nino Papania né gli altri imputati, invece, hanno voluto sottoporsi all’esame del 5 luglio scorso. Sono coinvolti nell’inchiesta portata avanti dalla procura di Trapani anche Giuseppe De Blasi, Leonardo de Blasi, Giuseppe Filippo Di Gaetano, Davide Bartolomeo Piccichè, Giovanni Renda e Leonardo Vicari. Inoltre, il giudice ha stamane rigettato l’eccezione della difesa di Papania, sostenendo che il processo in corso è diverso da quello tenutosi dinanzi al giudice Fontana in quanto, in questo caso, l’accusa di concorso in voto di scambio si riferisce, in particolare, alla elezione di Sebastiano Bonventre. L’udienza odierna, infatti, riguardava il secondo filone dell’indagine condotta dai pubblici ministeri di Trapani. L’altro filone dell’inchiesta ha già visto luce mediante un primo grado di giudizio, giunto a termine nell’aprile di quest’anno nel quale Papania e Ciccia sono stati condannati alla pena di 8 mesi di reclusione ciascuno, oltre al risarcimento delle parti civili costituitesi nel processo. Molte delle intercettazioni ambientali, effettuate dal Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia dei Carabinieri di Alcamo, grazie alle quali si stanno ricostruendo i fatti contestati agli imputati, concernono le conversazioni avvenute a bordo di una SEAT IBIZA tra Giovanni Renda, Vicari Leonardo, Giuseppe De Blasi e Leonardo de Blasi.

Quella che segue è un’intercettazione registrata l’8 maggio 2012 alle ore 22,47.

DE BLASI GIUSEPPE: Papania non sistema a nessuno…

DE BLASI LEONARDO: sì, NON SISTEMA A NESSUNO…a noi non ci sistema? Sì, si…pure questo dicevo io…no, ci sistema, non ci credo…

DE BLASI GIUSEPPE: Sì…

De BLASI LEONARDO: Non ci credo, Peppe…si spaventa di noi…

DE BLASI GIUSEPPE: Non si spaventa…

DE BLASI LEONARDO: Si spaventa di noi…

DE BLASI GIUSEPPE: Tutto “cacato è…

DE BLASI LEONARDO: E tu lo vedi…vuoi vedere che a noi ci sistema Papania…Papania ci sistema…appena apre l’AIMERI vedi come ci sistema a noi…

DE BLASI GIUSEPPE: Prima sistema i consiglieri e poi sistema a noi…

DE BLASI LEONARDO: Sì, si, pure questo dicevo io, pure così ti stavo dicendo io…

DE BLASI GIUSEPPE: Vabbé!…noi siamo qua…

DE BLASI LEONARDO: Così dicevo io…

DE BLASI GIUSEPPE: (Imprecazione rivolgendosi ad altro automobilista)

DE BLASI LEONARDO: Io pure questo dicevo…

In un’altra intercettazione effettuata il 12 maggio 2012 Leonardo De Blasi rassicurava il figlio Giuseppe sulla possibilità di ottenere un posto di lavoro grazie al senatore Nino Papania, probabilmente in cambio dell’accaparramento dei voti per sostenere al turno del ballottaggio il candidato sindaco del PD, Sebastiano Bonventre, che all’epoca sconfisse per soli 39 voti il rivale Niclo Solina, appoggiato invece dal movimento politico ABC e costituitosi parte offesa nel citato procedimento giudiziario. Inoltre, in entrambi i filoni del processo per voto di scambio un centinaio di elettori alcamesi sono stati ammessi parte civile per la prima volta nella storia della Repubblica Italiana.

Leonardo DE BLASI: Papania “t’imposta” (ti sistema n.d.r.) Giusè…non ti spaventare che Papania “t’imposta”.

Nel frattempo salgono sull’auto padre, figlio e Leonardo Renda, quest’ultimo uno dei due protagonisti della seguente intercettazione.

Leonardo DE BLASI: Noi dobbiamo sperare che salga BONVENTRE…Giuseppe!

Giuseppe DE BLASI: Vero! Lo so…

Leonardo De BLASI: Se sale BONVENTRE non ti spaventare…

Leonardo RENDA: Siamo salvi…

Leonardo DE BLASI: Che il posto c’è…quello per Nanà e quello per me…Nino PAPANIA non ci abbandona…

Leonardo RENDA: Ma secondo me saliamo…saliamo…sicuro saliamo…

Leonardo DE BLASI: Saliamo…

Leonardo RENDA: Non sono deluso…

Leonardo DE BLASI: A Papania non gli conviene allontanarsi da noi Giuseppe! Chi ci andrebbe dietro?…

Leonardo RENDA: Anzi vediamo se lo vediamo…lo fermo che gli devo dire una cosa…che la minchia…

Leonardo DE BLASI: A chi?

Leonardo RENDA: A Nino Papania…

Leonardo DE BLASI: Ma quando?…

Leonardo RENDA: Ora…

redazione

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Tags: Massimiliano CicciaNino Papania