L’approvazione del Piano Rifiuti ha di fatto monopolizzato il dibattito politico nelle ultime settimane. Al di là degli aspetti tecnici, le modalità con cui si è giunti alla votazione finale lasciano aperti numerosi dubbi sulla tenuta della maggioranza. Sollevato per il risultato raggiunto, al sindaco Alberto Di Girolamo tocca comunque adesso il compito di rimettere assieme i pezzi della sua coalizione che ancora una volta non è riuscita a dare dimostrazione di coesione.
Partiamo da qui, dalle divisioni della maggioranza.
Sì, alcuni non hanno partecipato al voto. Però l’atto è passato e abbiamo quasi avuto la maggioranza assoluta. Lo ritengo un buon risultato e ringrazio tutti i consiglieri che hanno contribuito alla discussione e anche a migliorare qualche aspetto. E’ uscito fuori un Piano complessivamente buono per la città, che ci porterà a una raccolta differenziata del 65% con un costo inferiore rispetto a quello attuale. Mi sono risentito con chi in sede di Consiglio aperto ha detto che i marsalesi non sarebbero stati in grado di arrivare a questa percentuale di differenziata: siamo cittadini europei e abbiamo le condizioni mentali per farla come la fanno in altre città d’Europa. Quando ci siamo insediati la differenziata era al 30-35%, l’abbiamo portata al 45-50% a dimostrazione del fatto che se si lavora sulla sensibilizzazione, i cittadini sono in grado di capire.
Sturiano e il suo gruppo non hanno partecipato alla votazione. Il presidente del Consiglio sostiene di non essere stato coinvolto e di aver ricevuto in ritardo il Piano rispetto a quando lo aveva richiesto. Si è creato uno strappo: può essere ricucito?
Penso di sì. Alcune situazioni formali non sono andate in un certo modo, ma il Piano era qui da tempo, c’è stata la possibilità di discuterlo, abbiamo fatto incontri pubblici in giro per la città. Informalmente i consiglieri hanno avuto modo di visionarlo, tant’è che lo stesso presidente Sturiano ha avuto modo di presentare emendamenti che sono stati apprezzati e approvati. Con tutto il rispetto di tutti, i consiglieri comunali sono come i medici. Poi ci sono gli specialisti e i superspecialisti. Quando parliamo di rifiuti, dobbiamo ricordare che si tratta di un argomento delicato, che non si può improvvisare. Io durante la campagna elettorale pensavo che la cosa migliore fosse aumentare le isole ecologiche, poi quando abbiamo detto quali erano i nostri obiettivi per la differenziati, i tecnici a cui abbiamo dato l’incarico ci hanno spiegato che il modo migliore è con il porta a porta spinto.
Il giorno della prima votazione c’è stata una conferenza stampa del Psi, in cui i socialisti hanno illustrato le proprie perplessità sul Piano. C’era anche Lucia Cerniglia, assessore della sua giunta. Quest’episodio incrina il vostro rapporto fiduciario?
Ritengo abbia partecipato come segretario comunale del Psi. Spesso occupare due ruoli, rende difficile distinguerli. Sicuramente però i socialisti nell’ultimo mese hanno cambiato posizione. Un mese fa, in un’intervista a Canale 2, il consigliere Michele Gandolfo apertamente diceva che si trattava del migliore Piano possibile. Poi ha cominciato a presentare emendamenti su emendamenti.
Come se lo spiega?
Non me lo spiego. Lascio il giudizio ai cittadini. Hanno fatto la conferenza stampa? Siamo in un Paese libero, ognuno fa quello che vuole. Poi il sindaco trae le sue conclusioni. Alcuni emendamenti si sono rivelati utili e sono stati approvati. Resta il fatto che adesso abbiamo un nuovo Piano. Non è una vittoria dell’amministrazione, è una vittoria della città.
Parlando di doppio ruolo, viene in mente anche lei che continua ad essere sindaco e segretario del Pd. A proposito, durante questo primo anno si è sentito sostenuto dal suo partito?
A volte sì, a volte no. Un po’ perchè una parte della mia segreteria fa parte della giunta e il partito ne ha risentito. Stiamo vedendo se fare un congresso straordinario per rafforzare il partito. Vediamo anche quello che succede a livello nazionale. Sicuramente, questo è un momento difficile a tutti i livelli per i partiti. Noi, in ogni caso, stiamo lavorando. Se ne parla poco, ma siamo capofila di Area Vasta, un progetto che comprende Comuni, Ministeri, Ferrovie. Siamo anche capofila dell’Agenda Urbana. Per qualche consigliere o qualche giornalista, magari non è importante. Ma noi stiamo dimostrando che Marsala non è inferiore alle altre città. Per tanti anni si è parlato del Porto, del Monumento ai Mille, di Palazzo Grignani: gli altri non ci sono riusciti, noi ce l’abbiamo fatta. Siamo troppo bravi noi o non lo erano abbastanza quelli che ci hanno preceduto? Un’amministrazione deve fare questo. Poi ci può stare anche il consigliere che vota contro. E’ la politica, ma io mi aspettavo una politica diversa, concentrata a creare occasioni di lavoro per i più giovani.
E’ sbagliato dire che è mancata la regia politica o che sarebbe servito un maggiore coordinamento interno alla maggioranza in questo primo anno?
Può darsi. E’ un po’ colpa anche mia. Nei primi mesi ho scelto di dedicarmi interamente alla città, tenuto conto che venivamo da un anno di commissariamento e abbiamo trovato un Comune bloccato, che aveva litigato con il mondo intero. Quando telefonavamo a Palermo dovevamo spiegare che eravamo diversi. Abbiamo sbloccato tante situazioni, instaurando rapporti umani diversi. Penso anche alle case popolari di via Mazara, alle scuole, e ora alle palazzine di Sappusi. Ho trascurato i rapporti politici con maggioranza e opposizione. Se avessi trovato una situazione diversa, magari avrei avuto più tempo per farlo. Ho fatto il sindaco, ho fatto il manager, come sta avvenendo in tanti altri Comuni, tenendo conto che la Regione non funziona. Stiamo ottenendo risultati importanti ugualmente, con il lavoro di squadra. Tutti i consiglieri, anche quello che si lamentano, hanno i loro rappresentanti alla Regione, dovrebbero ricordarlo.
Oggi andrà in Prefettura, per parlare ancora di rifiuti assieme agli altri sindaci. Cosa direte?
Noi ultimamente abbiamo dovuto portare i rifiuti a Lentini. Da domani li porteremo a Trapani, dove i tempi di attesa sono lunghissimi. Non vorrei che il servizio ci costasse di più o che per colpa di altri dovessimo ritrovarci con la città piena di rifiuti, noi che abbiamo una percentuale di differenziata migliore di altri.