Categorie: Lettere

Scrive Tonino Passalacqua: “Per quanto tempo il Consiglio comunale dovrà occuparsi del Piano Rifiuti?”

Gentile Direttore,

la questione rifiuti è da anni considerata una delle priorità per tutte le città italiane e non solo, a Marsala seppur siamo su percentuali considerate elevate se paragonate alla media regionale non ci possiamo certo considerare soddisfatti, primo perché siamo distanti dall’asticella del 65% di differenziata che ci impongono le normative vigenti e per cui paghiamo un’ecotassa, sia per il costo del servizio di raccolta e smaltimento, che così come è stato costituito comporta un rapporto servizio/costi che come hanno potuto constatare i cittadini sulla propria pelle in questi anni comporta tariffe troppo elevate a fronte del servizio reso alla collettività. Più volte dall’inizio di questa amministrazione ho cercato di chiedere all’amministrazione Di Girolamo un’inversione di rotta e la possibilità di dotare la città di un piano per un servizio di gestione rifiuti studiato e cucito su un territorio oggettivamente difficile da gestire. Con l’approvazione nel mese di ottobre 2015 dell’Aro da parte del consiglio comunale si è dato il via ad un iter che avrebbe dovuto portare, al termine del contratto con Aimeri, ad una gestione autonoma (finalmente!) della raccolta dei rifiuti. La città ha bisogno ed in fretta di un piano rifiuti che scongiuri una costosa e inutile proroga dell’attuale servizio di raccolta. La stucchevole discussione a cui stiamo assistendo in consiglio comunale da tre sedute, ci svilisce tutti e non può che irritare i cittadini. Qui non si discute quale piano dare alla città, ogni consigliere può legittimamente votare secondo la sua visione di città, ma mi chiedo: per quanto tempo ancora dobbiamo sopportare un consiglio comunale ingessato su un punto certo importante ma ampiamente discusso nei mesi scorsi con gruppi politici, cittadini, operatori commerciali coinvolti nell’estensione del piano che l’amministrazione comunale ha commissionato alla Esper. Ancora nel consiglio comunale di ieri si discuteva di pregiudiziali e presunte incompatibilità , dubbi legittimi, ma mi chiedo dove erano questi consiglieri quando l’11 aprile 2016 veniva presentato in sala giunta il piano della Esper, dove erano quando il 12 aprile dello stesso piano venivano sviscerati tutti i dettagli degli studi effettuati dalla Esper. Ai Consiglieri e alle forze politiche non sono certo mancate occasioni pubbliche e private per approfondire e migliorare il piano. E dunque continuo a domandarmi da cittadino: perché apprestarci alla quarta seduta sul piano? Perché diluire in modo quanto meno sospetto i tempi e sollevare dubbi e perplessità, che non valuto nel merito ma, che potevano essere certamente sollevati qualche mese addietro?

Ma quale torto si può dare ai cittadini se solo rimproverano a degli amministratori che “Il tempo in politica è denaro”, è denaro perché 5 consigli comunali compreso quello aperto costano alla collettività migliaia di euro! E intanto il consiglio del 23 giugno scorso che doveva votare gli emendamenti al piano rifiuti è stato rinviato a martedì 28 giugno. Bene, anzi malissimo! Ritengo inutile, dannoso e comincio a pensare pretestuoso e strumentale questo allungamento dei tempi che ha come unico risultato un aggravio di spesa per le già scarse risorse finanziare del comune e per di più sprecate in improduttivi consigli comunali. Quando verrà il tempo in cui qualcuno comincerà ad amministrare la cosa pubblica come si amministra il bilancio della propria famiglia.

Cordiali Saluti,

Tonino Passalacqua

redazione

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