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Palazzina di Sappusi, inizia lo sgombero per i lavori. Incontri tra Amministrazione e abitanti. Qualcuno non vuole lasciare le proprie case

Torniamo a puntare i riflettori sullo stato di abbandono in cui versa la Palazzina di via Virgilio (si tratta di due lotti) nel quartiere Sappusi. Con un gruppo di abitanti, che lamentano la condizione di carenza strutturale in cui la struttura versa da circa 20 anni, avevamo fatto qualche mese fa un sopralluogo, potendone ben constatare la fatiscenza. I cornicioni, così come i balconi, sono scrostati mostrando l’ossidazione metallica; già da tempo sono caduti dei calcinacci ed i Vigili del Fuoco più volte sono intervenuti sul posto per cercare di mettere in sicurezza i luoghi; non meno rassicurante è la situazione all’interno del Palazzo: proprio all’ingresso, all’altezza dello zoccolo, il muro è come se si stesse piegando in due e nei bagni delle abitazioni infiltrazioni d’acqua stanno causando danni ben peggiori. Il quadro che ne emerge è una situazione davvero precaria col rischio che si possa mettere in pericolo l’incolumità di cose ma soprattutto di persone. Peraltro nella Palazzina insistono le impalcature montate dall’Istituto Autonomo Case Popolari che però, tra vento, acqua e forte scirocco, sono fortemente segnate dall’usura andando anche a fuoco. Va ricordato che i soldi per ristrutturare la palazzina ci sono: 700mila euro e i lavori erano già appaltati ma ancora non eseguiti in quanto imbrigliati in svariati problemi tra Comune e Regione. Da marzo ad oggi solo piccoli passi. L’IACP, proprietario dell’immobile in questione, aveva fatto sapere che “… il ripristino dei prospetti è inglobato in un intervento progettuale ampio, la cui esecuzione è stata oggetto di gara di appalto definita dal Comune di Marsala con cui avevamo stipulato una convezione e per cui si evidenzia il nostro stato di preclusione ad intervenire sugli immobili su cui sono stati autorizzati i lavori. Ciò per evitare di interferire con le attività di cantiere intraprese dall’Amministrazione comunale per le quali era emersa una diatriba con il competente Assessorato regionale”.

Diatriba che si è comunque risolta grazie all’intervento del sindaco Alberto Di Girolamo, dell’assessore Salvatore Accardi e del dirigente dell’apposito settore che erano riusciti a sbloccare il finanziamento. Ma da allora di lavori neanche a parlarne. In questi giorni si sono tenuti diversi incontri tra il sindaco, l’assessore Accardi, gli abitanti e a cui ha partecipato il Consigliere comunale Ivan Gerardi che da tempo segue la vicenda. In pratica, bisogna iniziare subito i lavori, previsti tra i primi di luglio come spera il primo cittadino, perché un altro serio rischio è la perdita del finanziamento. “Si deve correre – ha affermato Gerardi – perché c’è il rischio di perdere i 700mila euro con la conseguenza che la Palazzina rimanga fatiscente. I residenti però devono collaborare”. A tal proposito è in esecuzione lo sgombero degli abitanti, perché per eseguire gli interventi strutturali – che richiedono ad esempio il distacco di acqua e luce – è necessario metterli in sicurezza. Alcuni sono collaborativi, altri invece, per svariate problematiche, non vogliono lasciare le loro abitazioni. “L’Amministrazione cercherà di venire incontro ai cittadini e alle loro esigenze – ha affermato Accardi -, di aiutare chi presenta la documentazione dimostrando le precarie condizioni economiche in cui versa. Ma cerchiamo collaborazione, non vogliamo che si arrivi allo sgombero forzato, conseguenza inevitabile in caso contrario”.

redazione

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