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Guasto alla discarica di Borranea, disservizi ai comuni dell’Ato Tp2. Sindaci denunciano la gestione in Procura

Ennesimo guasto alla discarica Borranea di Trapani. Domenica scorsa non è stato possibile effettuare il servizio di raccolta dei rifiuti negli 11 comuni ricompresi nell’Ato Tp2, tra cui Petrosino, a causa di un disservizio di natura meccanica. Questi problemi stanno causando già da ieri serie difficoltà nel regolare la raccolta della spazzatura. Un nuovo disagio che ha mobilitato alcuni sindaci. Domenico Venuti, primo cittadino di Salemi, ha denunciato in Procura le modalità di gestione della discarica trapanese: “Non è accettabile che venga impedito l’accesso ai nostri mezzi, autorizzati con un’ordinanza del Presidente della Regione, che ci obbliga a conferire in quel sito, costretti a fare avanti e indietro da Trapani pieni di rifiuti con pesanti ripercussioni igienico-sanitarie”. Venuti aveva sollevato il problema anche in Prefettura ma senza alcun esito. La situazione adesso sta portando i comuni interessati al collasso con una gestione dei rifiuti attraverso servizi straordinari per evitare l’emergenza.

Dello stesso avviso anche il sindaco di Petrosino Gaspare Giacalone che, in un avviso rivolto alla cittadinanza al fine di collaborare con l’ente comunale ha dichiarato: “Le discariche sono oramai piene ovunque o gestite in modo troppo “furbo”, mentre le nostre città si stanno riempiendo di rifiuti e la situazione diventa sempre più intollerabile. Ma dalla Regione non arrivano soluzioni. Ripeto quello che ho detto negli ultimi mesi: per alcuni l’emergenza è un affare. A questo punto non ci rimane che passare alle denunce in Procura”. In queste ore si attende la comunicazione ufficiale dalla Regione siciliana per sapere quale decisione intenderà prendere per il conferimento dei rifiuti.

Proprio Ancisicilia è intervenuta sulle discariche siciliane aperte e chiuse ad intermittenza, che provocano cassonetti ricolmi in ogni angolo delle città, autocompattatori in viaggio per centinaia di chilometri con una lievitazione dei costi che poi i sindaci sono costretti a far gravere sui cittadini. “Mesi e mesi, anni di balletti e scambi di responsabilità tra Roma e Palermo, – affermano Leoluca Orlando e Mario Emauele Alvano, rispettivamente presidente di Ancisicilia e segretario generale – tra il governo nazionale e il governo regionale, in un infinito scontro tra commissariamento sì e commissariamento no, tra chiusura delle discariche e apertura in deroga ad ogni norma di legge, tra termovalorizzatori sì e termovalorizzatori no e, non da ultimo, tra inchieste e scandali di ogni tipo. Ancora una volta gli sconfitti sono i siciliani. Assistiamo a logiche da Terzo Mondo. Siamo pronti, oggi – dichiarano infine – anche a gesti clamorosi pur di vedere affermata una qualunque scelta che consenta di superare questa continua emergenza e che possa restituire ai cittadini e anche ai turisti, una qualità dei servizi essenziali degni di uno Stato civile”.

redazione

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