“Un uomo libero, un uomo giusto, un uomo di fede”. Con queste parole l’arciprete padre Giuseppe Ponte ha ricordato Giacomo Rallo, il fondatore di Donnafugata, venuto a mancare nella giornata di martedì. Familiari, amici, dipendenti, imprenditori vinicoli e tanti cittadini hanno voluto essere presenti in Chiesa Madre per l’ultimo saluto a un imprenditore illuminato, che con le sue intuizioni e i suoi vini ha contribuito al racconto di un’altra Sicilia, orgogliosa delle sue tradizioni e al contempo capace di affrontare a testa alta le sfida delle contemporaneità, diventando di fatto uno tra i più prestigiosi ambasciatori della Sicilia nel mondo.
Numerosi i messaggi di cordoglio arrivati in queste ore ai familiari, tra cui quelli del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del Ministro per le politiche agricole Maurizio Martina, letti in coda alla celebrazione funebre da Baldo Palermo, in rappresentanza della “famiglia” Donnafugata, che con voce commossa, a nome di tutti i colleghi, ha voluto ricordare “i valori di legalità, merito, concretezza, l’amore per la cultura, la capacità di stupirsi, di appassionarsi e appassionare” che Giacomo Rallo ha saputo trasmettere a chi lavorava con lui. “Una persona eccezionale, instancabile. Voleva che ognuno portasse avanti i propri obiettivi”, ha sottolineato il nipote Ferdinando, mentre la figlia Josè ha letto una lunga lettera di padre Enzo Bianchi, priore di Bose, con cui Giacomo Rallo aveva anche condiviso un viaggio in Terra Santa. “Era una persona dotata di forza interiore, coraggio lungimiranza, attenzione alle persone vicine e ai grandi orizzonti”, lo ha ricordato Bianchi.
Tra i rappresentanti delle istituzioni presenti, il sindaco Alberto Di Girolamo, alcuni componenti della giunta, ma anche l’assessore regionale all’agricoltura Antonello Cracolici, giunto da Palermo per l’occasione.