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“Cemento nel golfo”: annullato il sequestro di beni nei confronti di Vincenzo Artale

Il Tribunale del riesame ha annullato il provvedimento di sequestro dei beni – valutati 5 milioni di euro – a carico dell’imprenditore alcamese Vincenzo Artale, indagato nell’ambito dell’inchiesta “Cemento del Golfo”, che lo scorso 30 marzo ha portato all’arresto del capomafia Mariano Saracino e di altri quattro affiliati, Vito Turriciano, Vito Badalucco, Martino Badalucco, oltre che dello stesso Artale, Il sequestro preventivo nei confronti di quest’ultimo era stato adottato su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Palermo. Tra i beni che erano stati oggetto di sequestro figurano due abitazioni, due terreni, rapporti finanziari, quattro veicoli, la ditta edile intestata all’indagato con sede ad Alcamo e altre tre società. Artale, fino a due mesi fa membro dell’associazione antiracket e antiusura di Alcamo, in passato, con le sue denunce, aveva contribuito a far sgominare una banda di estorsori. Da due mesi è in carcere con l’accusa di associazione mafiosa; secondo gli inquirenti avrebbe effettuato forniture di calcestruzzo grazie a Mariano Saracino.

redazione

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Tags: "Cemento del Golfo"Vincenzo Artale