Continuano le questioni sullo smaltimento dei rifiuti a Trapani, ma questa volta non si tratta dei tagli alle agevolazioni sulla TARI, ma degli aumenti di costo di questa nel momento in cui chiuderà la discarica di C.da Borranea.
Nella discarica infatti, ormai da 5 mesi, vengono portati i rifiuti dell’intera provincia in base ai provvedimenti d’imperio con cui il Presidente della Regione Sicilia ha autorizzato i conferimenti.
La vasca, inizialmente concepita per ospitare solo i rifiuti del comune di Trapani, potrà essere attiva per altri 7 – 9 mesi dopo di che, la discarica, che sarebbe dovuta rimanere attiva fino al 2022, cesserà la propria funzione.
Questo comporterà la necessità di avviare i rifiuti del comune di Trapani presso un’altra discarica con l’aumento dei costi di trasporto, i quali dovranno essere addebitati sulle tasse dei cittadini trapanesi.
L’Amministrazione comunale, ha già presentato ricorso al TAR regionale contro le decisioni adottate dalla Regione e intende proseguire con ogni possibile legittima iniziativa giudiziaria perché il danno determinato dai provvedimenti regionali non ricada sui contribuenti trapanesi.
“Stiamo facendo di tutto – ha puntualizzato il Sindaco – perché l’emergenza rifiuti non si estenda anche al territorio comunale, ma se dovesse perdurare l’inefficace azione della Regione nella risoluzione della problematica che investe tutta l’Isola, non potremo sottrarci alle inevitabili conseguenze che investiranno il territorio e che si manifesteranno con l’accumulo dei rifiuti sulle strade, così come già da tempo avviene in altre realtà comunali. Purtroppo la sola azione giudiziaria non risulterebbe sufficiente e idonea ad evitare il danno. Una via d’uscita, ancorché limitata, potrebbe essere l’avvio immediato della raccolta differenziata, già positivamente sperimentata nelle frazioni e che a breve sarà introdotta anche in città”.
Alessandra De Vita