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Spaccio di stupefacenti: arrestati due giovani alcamesi

Domenico Presti, classe 1980 ed il nipote Giuseppe Raneri, classe 1997, sono stati arrestati dalla Polizia di Alcamo con l’accusa di detenzione a fine di spaccio e cessione di cocaina e marijuana.

Un insolito viavai caratterizzava l’abitazione di Presti, ed è per questo che i militari della sezione investigativa del Commissariato di Alcamo hanno avviato una meticolosa attività di indagine scoprendo lo smercio dello stupefacente. Dopo aver perquisito l’auto di una donna che aveva ricevuto un piccolo involucro dal finestrino i poliziotti sono intervenuti rinvenendo all’interno dell’abitacolo  cocaina e diverse dosi di marijuana.

Domenico Presti

A questo punto è scattata immediata l’irruzione all’interno dell’edificio ove gli investigatori hanno appurato che Presti e Raneri, entrambi presenti, avevano realizzato un vero e proprio centro di smercio: non soltanto cocaina e marijuana – ben occultata all’interno di appositi contenitori e cassette di sicurezza – ma anche sostanza “da taglio”, bilancini, bisturi, cutter, carta stagnola, bustine con chiusura ermetica e quant’altro sia servente ad una attività di spaccio con un ragguardevole volume d’affari.

Sono gli stessi investigatori, infatti, a ritenere che i due gestissero ampie fette del mercato degli stupefacenti alcamese rifornendo di droga i propri “clienti” con le medesime modalità attuate nel caso di specie. Ad esito delle perquisizioni la Polizia ha sequestrato

Giuseppe Raneri

complessivamente circa 10 grammi di cocaina e 60 di marijuana.

La giovane sottoposta a controllo su strada e trovata in possesso di droga è stata deferita alla locale Autorità Giudiziaria con l’accusa di favoreggiamento nei confronti dei due arrestati. Espletate le formalità di rito Presti e Raneri, su disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica Marco Verzera, sono stati tradotti presso la Casa Circondariale “San Giuliano” di Trapani. Ad esito dell’udienza di convalida, svoltasi questa mattina, il G.I.P. ha convalidato l’arresto applicando ai due la misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.

redazione

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