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Marsala: non verrà riproposta la processione del Giovedì Santo. Il direttore artistico: “Non avrebbe senso farla in teatro”

Sono passati sei giorni, ma la delusione è ancora grande. Quattro mesi e mezzo di prove, 473 persone a vario titolo impegnate: bastano questi numeri, probabilmente, a spiegare perchè la Sacra Rappresentazione del Giovedì Santo non è un evento come gli altri qui a Marsala. Tanto si è dibattuto nei bar, nei salotti e sui social a proposito della decisione di far rientrare la processione in anticipo a causa di un violento acquazzone che si è abbattuto nel primo pomeriggio sul centro di Marsala. E tanto si continua a discutere sulla possibilità di recuperare in qualche modo il rito interrotto, restituendo anche visibilità al lavoro di tutti coloro che avevano preparato la Sacra Rappresentazione quest’anno. Un’eventualità circolata immediatamente dopo la sospensione che però viene adesso nettamente esclusa dal direttore artistico Massimo Licari: “Non avrebbe senso. Non potremmo portare a teatro il messaggio di fede e spiritualità del Giovedì Santo. Avevamo avuto anche la disponibilità del sindaco per una soluzione del genere, ma poi ne abbiamo parlato con padre Tommaso e con la confraternita e abbiamo deciso di rinunciare. Preferiamo concentrarci serenamente su quella del prossimo anno”.

La Sacra Rappresentazione del Giovedì Santo a Marsala

Se è vero che tra le immagini più toccanti di questo Giovedì Santo resteranno quelle che immortalano tanti figuranti piangere sconsolati al momento del rientro nella Chiesa di Sant’Anna, agli organizzatori non sono andate giù certe critiche lette o ascoltate in città: “Hanno detto di tutto: che ci saremmo dovuti scusare con i commercianti, che avremmo dovuto consultare una qualsiasi app meteo. La verità è che non sarebbe stato affatto facile posticipare l’uscita. Se potessimo tornare indietro, prenderemmo la stessa decisione”. Gli orari della Sacra Rappresentazione sono infatti condizionati dalla conclusione della messa crismale in Cattedrale a Mazara e dalla celebrazione della lavanda dei piedi. “Non si decidono gli orari come capita – sottolinea Licari -. La gente parla e non sa cosa dice. Nel 2003 si decise di fare un percorso ridotto a causa della pioggia, ma non se ne parlò più di tanto. Qui, l’impressione è che abbia pesato molto quello che è successo lo scorso anno. Dispiace molto che sia finita così, perchè quest’anno abbiamo fatto un vero e proprio cammino di fede che ha coinvolto 473 persone. Il risultato, a differenza dell’anno scorso, è che non è rimasto nemmeno un vestito dentro. C’era voglia di riportare la Sacra Rappresentazione ad essere sentita come un tempo. Negli ultimi anni c’era stata troppa teatralità, troppe cose che non appartenevano alla liturgia del Giovedì Santo, che dovrebbe partire dall’ultima cena”.

Sulla possibilità di un piano B per l’anno prossimo, qualora si verificasse nuovamente un contrattempo meteorologico, Licari infine dichiara: “Dovrà decidere il Consiglio d’amministrazione della Confraternita. Quello che posso garantire è che abbiamo fatto di tutto per non far rientrare la processione, cercando di proteggere dalla pioggia la Statua della Madonna, che di cartapesta, e il Cristo Morto. Purtroppo, non c’è stato modo di ripararli”.

Vincenzo Figlioli

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Tags: Massimo LicariSacra Rappresentazione del Giovedì Santo