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Marsala alla Giornata dell’Impegno di Messina. Don Ciotti: “Si rischia la lotta all’antimafia, grave generalizzare”

Il mondo scolastico marsalese non è voluto mancare alla XXI Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno organizzata dall’associazione “Libera, Nomi e Numeri contro le mafie” in quel di Messina.

In totale si contano ventimila presenze in Piazza Duomo oltre che circa 900 famiglie di vittime della mafia. Studenti del Liceo Pascasino, dello Scientifico e del “Cosentino-Giovanni XXIII” erano presenti assieme al presidio marsalese “Vito Pipitone” di Libera ed alla consigliera comunale Linda Licari. Le delegazioni hanno esposto diversi striscioni, tra questi campeggia la scritta: “Peppino Impastato ce l’ha insegnato, fuori la mafia dallo Stato“. Dopo la lettura dell’elenco delle 5mila vittime di mafia, ha preso la parola il padre dell’agente Agostino, ucciso in circostanze ancora misteriose. Da parte sua un nuovo applaudito netto appello: “Non c’è verità senza giustizia“. A lui ha fatto eco Don Luigi Ciotti, Presidente nazionale di Libera: “L’Italia ha bisogno di cittadini responsabili capaci di impegnarsi quotidianamente per trasformare l’ansia di cambiamento esistente in vero cambiamento. Non dimentichiamo mai le persone morte nell’adempimento del loro dovere, sono morti per tutti noi, per la democrazia e la libertà – ha detto -. Tocca a noi favorire la voglia di partecipazione popolare. Ed è qui che bisogna investire di più“. Per Ciotti, mafia e corruzione “… sono parassiti che corrodono la nostra società ma non sono un corpo estraneo“. Il prete ha plaudito all’approvazione in Senato della legge che riconosce il 21 marzo come Giornata nazionale dedicata alle vittime di mafia ma ha invece aspramente criticato i recenti accordi sulle politiche migratorie, parlando dell’importanza dei diritti sociali, del rispetto della Costituzione, della situazione dei testimoni di giustizia: “Abbiamo bisogno di verità perché la verità la conosciamo solo in parte… abbiamo bisogno di tanta verità nel nostro Paese“.

Studenti del Liceo Pascasino alla manifestazione

Poi sui beni confiscati, don Ciotti è stato chiaro: “C’è tanto da migliorare. Speriamo che le proposte possano tradursi in legge. Occorre dare più strumenti all’Agenzia Nazionale per i beni confiscati e agli enti locali e dare sostegno ai magistrati e alle forze dell’ordine che combattono la mafia, ai giornalisti e agli amministratori minacciati”. Nel corso della manifestazione un parroco ha esposto uno striscione dal campanile della sua Chiesa, con questa scritta: “Si al Vangelo, no alla mafia“. Il presidente di Libera lancia poi un messaggio ai tanti ragazzi presenti: “Dobbiamo camminare assieme con fiducia e determinazione, abbiamo un patrimonio, siete voi giovani“, invitandoli non solo a lamentarsi per come vanno le cose, ma anche a impegnarsi per cambiarle. Sulle recenti polemiche sul ruolo dell’antimafia Don Ciotti ha dichiarato: “Il fine di Libera non è Libera ma il bene comune. L’antimafia non è una carta d’identità, bisogna distinguere e non generalizzare perché così si rischia di fare la lotta all’antimafia“.

Claudia Marchetti

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Tags: Don Luigi CiottiLiberaXXI Giornata Nazionale della Memoria e dell'Impegno