Era attesa per la giornata di ieri la sentenza del processo con rito abbreviato al 69enne marsalese Francesco Lo Grasso, accusato di tentato omicidio ai danni della giornalista Patrizia Paganelli. Prima di prendere una decisione il giudice delle udienze preliminari Annalisa Amato ha voluto risentire la Paganelli per meglio farsi un quadro dell’intera vicenda. Il gup aveva chiesto ai carabinieri di esaminare da vicino il bastone con cui la vittima è stata picchiata. Per Lo Grasso, il pm Facciotti ha già chiesto la condanna a 4 anni e 9 mesi di carcere. Poi, le parti civili, rappresentante dagli avvocati Stefano Pellegrino e Salvatore Fratelli, hanno chiesto un risarcimento danni complessivo di 200 mila euro: 100 mila per la Paganelli, 50 mila ciascuno per il marito e il figlio. Patrizia Paganelli fu ripetutamente colpita alla testa con una spranga. Il fatto è accaduto in prossimità della sua abitazione in contrada Berbaro il 3 agosto 2015. Motivo scatenante della feroce aggressione sarebbe stata una disputa sul diritto a parcheggiare l’auto in uno spiazzo accanto le rispettive abitazioni. Paganelli e Lo Grasso infatti, sono vicini di casa. Dopo il fatto, Lo Grasso fu posto agli arresti domiciliari in un’abitazione diversa e lontana dalla sua. Ciò per evitare ogni contatto con la Paganelli, alla quale i medici del Pronto soccorso dell’ospedale “Paolo Borsellino” diagnosticarono ferite giudicate guaribili in almeno 30 giorni. Dopo l’aggressione fu la stessa giornalista a raccontare, su facebook, l’accaduto. “Oggi hanno tentato di uccidermi – scrisse – otto colpi in testa con una spranga di ferro. Ho urlato disperatamente per chiedere aiuto ma non è uscito nessuno, se non arrivava mio genero a salvarmi sarei morta”. Ed è quanto ha confermato nell’udienza di ieri. Il processo è stato poi aggiornato a martedì 5 aprile.