Siamo stati facili profeti. Da sempre, in queste nostre note, ci siamo dichiarati “diffidenti” sulla presunta abolizione delle provincie. Come se lo avessimo previsto, noi che tutto siamo meno che preveggenti, apprendiamo che la regione stenta a fare la legge. Crocetta che nella sua campagna elettorale aveva promesso di abolirle entro pochi mesi, si ritrova a nominare commissari a ripetizione. Ora però anche quest’ultimi minacciano di dimettersi in massa: non ce la fanno più economicamente. Dovevamo risparmiare il gettone di presenza dei consiglieri, lo stipendio degli assessori e dei presidenti, trasferire il personale ai comuni o ad altri Enti pubblici. Così ci era stato detto e sembrava tutto semplice. E invece si sono complicate le cose. Oggi quelle poche competenze che avevano le provincie sono quasi prive di finanziamenti. Indovinate chi ne sta facendo le spese? Tutti noi. Strade provinciali piene di buche che non vengono riparate da mesi, scuole superiori in affitto con esborsi sempre uguali (e il risparmio?), suppellettili vecchi e aule fatiscenti. E allora come è andata a finire? Niente è proprio andata a finire. Alcuni commissari affermano che senza una soluzione le ex provincie potrebbero chiudere. Servizi per i bambini disabili assicurati soltanto nelle ore mattutine a Palermo, e poi in tutte le provincie disagi, dai servizi sociali alla gestione dei beni culturali, dalla difesa del suolo alla salvaguardia delle risorse idrogeologiche. Ci dicono che Il problema è che lo Stato da un lato, nel tempo, ha assorbito alcuni introiti che prima erano delle Province e dall’altro chiede agli enti di partecipare alla finanza pubblica. Una situazione insostenibile che ha portato il Parlamento, nell’ultima legge di Stabilità, a prevedere uno stanziamento di 500 milioni di euro fra edilizia scolastica e infrastrutture stradali, escludendo però le regioni a statuto speciale come la Sicilia. Allora ci chiediamo non era meglio diminuire il numero dei Consiglieri e il loro rimborso spese? Non era più semplice dimezzare il numero degli assessori e il loro stipendio? Appunto era meglio e più semplice, quindi non idoneo ai nostri parlamentari regionali