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“La cultura del bene comune”, l’intervento di Monsignor Domenico Mogavero a Castelvetrano

Lunedì sera, il Vescovo della Diocesi di Mazara del Vallo, Mons. Domenico Mogavero ha incontrato le istituzioni presso l’aula consiliare di Palazzo Pignatelli di Castelvetrano.
Gli argomenti trattati durante il suo discorso sono stati vari e interessanti, in particolar modo il Vescovo si è soffermato sul ruolo della municipalità nel raggiungimento del bene comune, della lotta alla mafia da parte dei comuni e sul lavoro della stessa Chiesa riguardo l’antimafia.
Significativa rilevanza attribuisco a questo nostro incontro perché sono convinto della singolare funzione esercitata dalle autonomie locali, e dai comuni in particolare, nel perseguimento del bene comune che è il loro fine istituzionale. Di più, ritengo che un vero rinnovamento del Paese, più che da una riforma (che non sia stravolgimento) della Carta costituzionale, debba partire da una più razionale revisione delle municipalità, allo stato attuale frenate da scelte politiche che penalizzano pesantemente la loro organizzazione e la loro effettiva rispondenza a taluni bisogni primari e immediati della popolazione”, afferma Mogavero rivolgendosi all’aula consiliare.
Il Vescovo parla di una comunità che deve essere in prima linea nella lotta all’impoverimento della popolazione, alla malasanità, attenta alla gestione dei rifiuti, dei flussi migratori e soprattutto, in una città come Castelvetrano, troppe volte legata al nome di Matteo Messina Denaro, impegnata a contrastare la mentalità mafiosa.
In questo contesto la Chiesa non se ne è stata alla finestra a guardare con distacco e passività, richiamandosi alla sua funzione evangelizzatrice e di maestra di un umanesimo cristiano. Al contrario si è esposta in prima linea e portando un messaggio fatto di franchezza propositiva e di doverosa denuncia, quando richiesto dalle circostanze, pagando anche un tributo di ostilità e di sangue, in talune figure esemplari che hanno contribuito a risvegliare tante coscienze all’interno della stessa comunità ecclesiale e nella società civile. Come non ricordare ancora una volta il Beato don Pino Puglisi, che ebbe con questa Città di Castelvetrano contatti semplici e discreti a motivo della presenza qui dei suoi familiari”.
Dopo aver ricordato padre Puglisi, il Vescovo sottolinea ancora una volta come sia importante che la Città di Castelvetrano non scelga il ruolo del rincalzo ma come debba scrollarsi di dosso l’eredità del boss mafioso che da troppo tempo aleggia su di essa.
Occorre presentare alle nuove generazioni modelli alternativi, se vogliamo veramente dare un volto nuovo a questa nostra martoriata Sicilia. E l’elaborazione di precisi progetti educativi da proporre in famiglia, a scuola e nelle parrocchie è sicuramente la carta vincente, come prova il sacrificio di don Puglisi.
Monsignor Mogavero, volgendo verso la conclusione del suo discorso, lancia all’aula un nuovo input dicendo che è ormai il tempo che si parli di etica, perché la cultura del bene comune, che piaccia o no, è comunque una grande questione morale e pertanto “è ora che ognuno si assuma le proprie responsabilità, ai diversi livelli: personali, politici, civili, culturali, economici, nella consapevolezza che i sacrifici chiesti e accettati oggi porteranno frutti che saranno giudicati dalla storia. E il giudizio storico è senza attenuanti e senza appello.
Con l’augurio di una più vera e sana politica, disposta al dialogo, il Vescovo della Diocesi di Mazara del Vallo ha infine concluso il suo intervento.

Alessandra De Vita

redazione

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