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Francesco Gabellone critica la candidatura a sindaco di Vincenzo Cusumano: “Se lo voti il Pd”

Il consigliere comunale di Area Democratica sulla scelta del partito democratico ha dichiarato: “Abbiamo saputo che una corrente del PD sta facendo un po’ la voce grossa perché l’impostazione che hanno dato non è corretta. Non è stata fatta una riunione ufficiale con la vecchia coalizione”.

Nei giorni scorsi è stata diffusa la notizia del suo passaggio al PSI. Può confermarcela?

No. Io ho avuto modo di dichiarare che c’è stata una discussione, una trattativa, ancora aperta, in cui si sta discutendo eventualmente un passaggio di Area Democratica, ma ancora è tutto in evoluzione. Di concreto non c’è assolutamente nulla.

Oltre al suo nome, sono stati fatti quelli dei consiglieri Di Bona e Pipitone. Potreste, dunque, confluire nel gruppo consiliare del PSI?

Non riguarda solo i consiglieri. Eventualmente, il gruppo politico di Area Democratica in senso lato. Abbiamo fatto una riunione con molti iscritti, e ne dobbiamo fare un’altra perché dobbiamo verificare che questo passaggio lo condividono tutti. Appena verrà ratificato, allora, si procederà ulteriormente a chiudere il discorso con il PSI.

Per lei significherebbe un ritorno al passato.

In Area Democratica ci sono molti ex socialisti, per cui non è un problema. L’importante è che ci si rispetti in termini di concretezza reale nei ruoli, nei rapporti. Dopodiché, bisogna essere orgogliosi di essere socialisti.

Rispetto alle forze politiche presenti sul territorio, che hanno fatto un passaggio dal classico partito al movimento, Area democratica è in contro tendenza. Si ritorna al partito.

Diciamo che Area Democratica, sostanzialmente, da quando è nata, da quando è stata costituita, ha adempiuto a quello che era l’obiettivo generale del ritorno in politica di questo gruppo. Oggi, si ritiene che è una logica superata di questo movimento e, quindi, ritornare nell’alveo di un gruppo politico più ampio in cui c’è una maggiore rappresentanza, maggiore trasparenza, maggiore finestra nel mondo politico in generale, del territorio, diventa una cosa più importante, più operativa. Area Democratica era rivolta ad un fatto locale, della zona di Alcamo. Entrare là dentro ( nel PSI n.d.r.) significa guardare la politica a livello non più locale ma a livello provinciale, regionale, nazionale. Area Democratica, comunque, si configurava all’interno di una coalizione del centro-sinistra.

Da pochi giorni è stato reso noto il candidato sindaco del PD, Vincenzo Cusumano. Lei è a conoscenza di possibili primarie di coalizione?

Noi abbiamo più volte detto, sia Gino Paglino sia Pasquale Perricone, ma anche altri consiglieri, che le primarie di coalizione sarebbero state il punto di partenza per una discussione generale che salvaguardava il centro-sinistra. Questo era stato detto da alcuni esponenti del gruppo Pd di Alcamo. Cosa che, poi, non abbiamo capito perché è stata disattesa. Nel momento in cui presentano questo candidato sindaco del centro sinistra, questo se lo votano loro. Se lo vota solo il PD. Noi siamo alla ricerca di una coalizione che mette insieme più nomi più persone su cui si può discutere, su cui ci si può incontrare. Avevamo fatto richiesta di una rosa di nomi da parte del PD, che sarebbe stata valutata, integrata. Questo è stato detto in tutte le salse, sia da Pasquale Perricone, Gino Paglino, da me, da Lorena Di Bona, da tutti, perché questo era il percorso generale, principale, per arrivare ad una concreta soluzione per una candidatura condivisa. Questo ostacolo che ha voluto fare il PD non riusciamo a percepirlo, a capirlo. Le conseguenze se le tirano addosso loro. Ognuno per la sua strada, stante così le cose. A meno che, non c’è una retromarcia da parte del PD. Abbiamo saputo che una corrente del PD sta facendo un po’ la voce grossa perché l’impostazione che hanno dato non è corretta. Non è stata fatta una riunione ufficiale con la vecchia coalizione. Quindi, la cosa strana è questa. Le primarie dovevano essere di coalizione.

Pensa di ripresentarsi alle prossime elezioni amministrative?

Probabilmente sì. Io ho avuto modo di dire che se troviamo un candidato sindaco che sia abbastanza gradevole, riteniamo che sia la persona giusta, allora mi posso buttare a capofitto in questa nuova avventura. Diversamente, ho fatto tante cose nella politica e, quindi, non ho questa necessità per forza, obbligatoria. Non è un fatto certo e scontato.

Nell’ultimo anno, con l’amministrazione straordinaria del comune da parte del commissario Arnone, sono sorte diverse critiche sulla sua personalità definita troppo politica. Ad esempio, per quanto riguarda la questione dell’assegnazione del Caffè Letterario e la manifestazione d’interesse sulla gestione della Cittadella dei Giovani. Qual è la sua opinione in merito?

Io parto dal presupposto che conoscevo per motivi di lavoro il dottore Arnone. Non mi pare che la nomina dei commissari comunali non sia mai stata politica. Anzi, tutt’altro. Quindi, non mi meravigliano le posizioni sulla sua gestione ritenuta politica. Poteva rinviare alcune decisioni alla prossima amministrazione. Io qualche questione l’avrei rinviata di qualche mese, anche perché le elezioni sono tra qualche mese, e sarebbe stata la nuova amministrazione a poter fare qualche cosa. Questo è il mio pensiero.

redazione

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