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Esposta a Barcellona l’opera “Buon Vento” di Massimo Palumbo del Lungomare di Petrosino. La curatrice è la marsalese Cicciarella

Si inaugurerà martedì 8 marzo, a Barcellona, una doppia mostra antologica dedicata al lavoro di Massimo Palumbo, architetto e artista italiano. Due le sedi interessate dall’evento espositivo, a cura della marsalese Teresa Lucia Cicciarella: la Casa degli Italiani e il Reial Cercle Artístic de Barcelona, entrambi centrali e prestigiosi punti di ritrovo e dibattito culturale e artistico nel capoluogo catalano. La mostra di Palumbo registra il patrocinio del Consolato Generale d’Italia di Barcellona, oltre a quelli del MAACK, Museo all’aperto d’Arte Contemporanea Kalenarte, di ARATRO – Centro di arte contemporanea dell’Università degli Studi del Molise, dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Latina e del Comune di Casacalenda (CB). Tra le opere in mostra, vi segnalo la presenza del bozzetto di Buon vento (2015), opera d’arte pubblica realizzata da Palumbo peraltro, per il Lungomare di Petrosino, nell’ambito del progetto “Art’s Oasis” realizzatosi la scorsa estate e che ha riscosso un notevole successo. La Casa degli Italiani, fondata nel 1865, è un’Associazione benefico-culturale attiva nella promozione e diffusione della lingua e cultura italiana a Barcellona: il presidente, Giuseppe Meli, introducendo la mostra di Palumbo ha espresso il suo apprezzamento per una poetica “improntata alla ricerca di linguaggi artistici sempre nuovi e differenti” e scaturita dall’espressione, strettamente connessa, dei temi e dei canoni dell’arte e dell’architettura. In esposizione a Barcellona saranno più di sessanta opere realizzate tra il 1975 e il 2015, attraverso le quali si compie un unico denso percorso tra arte e architettura: ambito, quest’ultimo, nel quale Palumbo svolge la sua formazione e, oggi, un affermato iter professionale. Si tratta di “un unico viaggio” – così nelle parole del protagonista – condotto con passo coerente tra settori che non si escludono a vicenda ma, al contrario, si sostengono, completandosi in simili riflessioni sulla materia e sulla memoria dei luoghi, delle persone e delle cose, sulla responsabilità civile e sul senso più autentico dei valori d’identità e collettività. Le opere di Palumbo rimarranno nelle sale della Casa degli Italiani e del Reial Cercle Artístic fino al prossimo 27 marzo.

Claudia Marchetti

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Tags: Massimo Palumbo