“Chi non ha peccato scagli la prima pietra”, disse una volta uno che ancora oggi gode di una certa notorietà. In questi giorni la manifestazione cattolica Family Day, che si terrà a Roma il 30 gennaio prossimo, ha portato più scompiglio del Gay Pride vietato in Piazza Duomo a Treviso. Tutto nasce dal ddl per le unioni civili che domani approderà in Senato e avrà un bel da fare a proposito del cosiddetto “stepchild adoption” che non è altro che l’adozione del figlio del partner, in parole povere il riconoscimento di un diritto. Al vertice le dichiarazioni morigerate di Papa Bergoglio che dichiara: “Non confondere matrimonio e unioni civili” e che comunque chi fa una scelta di vita diversa “gode dell’amore misericordioso di Dio”. La coerenza del Pontefice si è scontrata con il super attico di Bertone prima e con il fanatismo di Bagnasco dopo che, “purtroppo”, non potrà far visita a Francesco perché quest’ultimo si è rifiutato. Tutti al Family Day quindi. In prima fila Gasparri per cui l’unione tra persone dello stesso sesso è contro natura e per cui invece la legge che porta il suo nome non è contro il pluralismo; chissà se ci va anche Berlusconi e se porta con sé le lunghe “battaglie” di Villa Certosa; va anche la Mussolini ma con una premessa: “Ci saremo ma senza bandiere”, come a dire: credo ancora nella famiglia ma mio marito patteggia per prostituzione minorile. Sul Pirellone intanto, è comparsa una scritta pro Family Day difesa a spada tratta da Maroni, lui crede nei valori di Dio come crede di respingere libici, somali ed eritrei in fuga da guerre violando l’articolo 3 della Convenzione Europea dei diritti dell’uomo. Per chi vuole partecipare alla manifestazione del 30 gennaio a Roma, inoltre, sconti speciali su Italo, il treno super veloce di Montezemolo che (senza contare mogli ed ex mogli), ha deciso di adottare un pacchetto-famiglia per cui la Codacons ha aperto un’indagine. Di contro i “pro unioni civili”, come noi d’altronde, che continuano a difendere non solo i propri diritti ma i diritti di tutti. Davanti il Pantheon, il bacio del cantante Scialpi al marito, è il segno che passato, presente e futuro possono convivere. La storia di una coppia italiana che vive felicemente sposata con tre figli all’estero, in un Paese che riconosce i diritti ad una famiglia composta da genitori dello stesso sesso, deve fare riflettere: “Io e mio marito in Italia saremmo due amici che vivono assieme – dicono – con tre bambini che non sono nostri figli e che tra loro non sono fratelli”. “Amatevi gli uni e gli altri, come io vi ho amati” disse lo stesso Signore di prima. Intanto noi aspettiamo il registro delle unioni civili anche a Marsala, sollecitando l’approvazione dell’O.d.G. in Consiglio comunale.