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Nasce un nuovo movimento politico: ne sentivamo il bisogno

La politica Marsalese ha finalmente partorito qualcosa. I fatti: i consiglieri comunali Oreste Alagna e Letizia Arcara, dopo sei mesi di consiglio comunale nelle file del Partito Socialista (partito che fa parte della maggioranza e che viene rappresentato all’interno dell’amministrazione dall’assessore Cerniglia) si sono guardati attorno, hanno studiato la situazione, hanno avuto modo di toccare con mano i bisogni e le emergenze della città, hanno fatto tesoro delle istanze dei propri elettori e dei cittadini, quindi hanno fatto sintesi e partorito la soluzione a tutti i problemi: sono usciti dal partito socialista e hanno fondato un nuovo movimento politico. In effetti se ne sentiva il bisogno, giravo per le strade della città e tutti mi domandavano: “ma quando lo fondano un nuovo partito?” “e allora … sto nuovo partito? Ma non se ne accorgono che ce n’è proprio bisogno?”. Questo nuovo movimento si chiama: “Cittadini non sudditi” e appare rivoluzionario già al suo nascere per due motivi. Uno: nasce in dissenso con l’operato dell’amministrazione, ma rimane nella maggioranza. Due: credo che sia il primo partito che porti al’interno del nome una negazione, che rimandi ad un’identità prima con un’asserzione, “cittadini”, e poi con una negazione, “non sudditi”. Una sorta di conventio ad excludendum che ne caratterizza la fondazione. Un po’ come quei cartelli che sotto la scritta “trattoria” hanno il disegnino con il divieto d’accesso per i cani. Ecco: come queste trattorie che sottolineano che sono “trattorie, ma non per cani” il nuovo movimento politico di Alagna/Arcara ci dice che sono ben accetti i cittadini, ma non i sudditi. Il che fa pensare che per iscriversi o partecipare ai lavori si dovrà passare un esame di “cittadinanza” e di consequenziale ”non sudditanza” al cospetto dei due consiglieri marsalesi, sul modello dell’esame che fanno negli Stati Uniti  per concedere la Green Card di cittadinanza permanente.

Indiscrezioni dicono che i nomi al vaglio prima della scelta finale fossero:

“Socialisti, ma anche no”, un nome che strizza l’occhio ai “Ggiovani”, richiamandone il gergo. Per quanto coerente con le esperienze politiche dei due consiglieri che nella loro carriera politica sono stati “forzisti , ma anche no”, “democristiani, ma  anche no”, “pidiellini, ma anche no”, “con Carini, ma anche no”, “con Giulia, ma anche no” ecc.. è stato comunque accantonato perché troppo polemico rispetto agli ex compagni di partito.

L’altra opzione era “Cittadini, ma non subito”. Ma fatto girare a mo di sondaggio sembra avere attirato le attenzioni dei richiedenti asilo politico residenti in città, specie senegalesi e liberiani, in cerca di una rappresentanza politica. Una cosa che ha da subito preoccupato la Arcara perché in netta contraddizione con le sue intenzioni che proprio in queste settimane aveva invitato l’amministrazione comunale ad una più attenta vigilanza sui flussi migratori e ad una sorta di censimento delle associazioni e degli enti che si preoccupano di accogliere gli immigrati.

La terza ed ultima opzione per il nome era invece “Cittadini, non cretini”. Questa piaceva molto, ma è stata accantonata per motivi di marketing politico: restringeva troppo il bacino elettorale.

Per cui, dopo attenta riflessione, la scelta è caduta su “Cittadini non sudditi”. Ora, a parte gli scherzi, aspettiamo con trepidazione il logo.

Renato Polizzi

redazione

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