Vi raccontiamo una storia. Complice il tempo ancora bello, delle scolaresche del marsalese avevano deciso di effettuare escursioni. Alcuni volevano andare al cinema, altri a visitare i siti archeologici del centro, altri ancora a fare due passi tra le vie principali della città. Dato che Marsala non è solo il centro urbano alcune scuole sono ubicate nella periferia che a volte dista diversi chilometri da luogo da visitare. E qual è il problema, vi chiederete? Ce lo siamo chiesti anche noi, e ci siamo informati. Sentite. Nel capitolato d’appalto per gli scuolabus non è previsto il loro utilizzo per le uscite didattiche, neppure a pagamento. Si tratta com’è noto di mezzi pubblici, solo il personale appartiene alla ditta aggiudicataria. E le scuole, se vogliono utilizzare mezzi di trasporto, sempre a pagamento debbono contattare i fornitori di autobus privati (perché magari non fare una bella gara d’appalto per stabilire chi deve accompagnare gli studenti da Amabilina in via Roma? Poi magari la ditta che arriva seconda fa ricorso… Fanno prima i bambini ad andarci a piedi oppure a non andarci affatto…). Noi non cerchiamo colpevoli, non sappiamo chi ha predisposto il bando e forse neppure ci interessa. Chiunque lo abbia approntato ha sbagliato. Sono state previste soltanto le uscite non procrastinabili ed obbligatorie. Per esempio accompagnare i bambini all’Inam per le visite previste, oppure per le scuole sprovviste di palestra utilizzare per raggiungere la struttura. In tempi in cui il Presidente del Consiglio insiste fino ad arrivare a stanziare ad hoc del denaro per una “buona scuola”, a Marsala gli studenti li teniamo in classe. Oppure li mandiamo a piedi. Vero è che il sindaco che è un esimio cardiologo e consiglia a tutti i giovani, e anche a qualche insegnante non farebbe male, aggiungiamo noi che ne conosciamo alcuni, di camminare a piedi che fa bene alla salute. Ma uscire da Birgi per raggiungere la nave punica a piedi ci sembra un po’ esagerato. Chissà se non si possa ancora provvedere…