La classifica del Governance Poll 2015, stilata dall’Istituto demoscopico IPR Marketing per “Il Sole 24 Ore”, svela i sindaci più graditi dagli italiani. Interessante è capire l’area politica in cui si collocano i migliori amministratori d’Italia, ma più interessante è capirne i motivi che portano a stilare questa hit parade. La classifica va detto, non si presenta come un sondaggio elettorale ma come un mero gradimento dei cittadini, un giudizio sul proprio primo cittadino. Al primo posto si trova il sindaco centrodestra di Lecce, Perrone, che svetta sui suoi colleghi di Venezia e Pesaro. A scendere notevolmente è Giorgio Gori che l’anno precedente era sul podio, mentre Fassino e Pisapia, rispettivamente sindaci di Torino e Milano, riconfermano la loro forza. Dal quadro che emerge è chiaro che i migliori sindaci sono, in via generale, dell’area di centrosinistra e concentrati principalmente al centro nord, anche se il dato di Lecce sembra smentirlo. Il Movimento 5 Stelle racimola consensi in attesa delle prossime decisive elezioni, sia nelle amministrative che nelle politiche, se e quando andremmo a votare il nuovo Governo non tecnico. Passando alla Sicilia, i dati di gradimento rivelano un fattore molto importante per capire i motivi di cui parlavamo. Il primo comune siciliano, al 20° posto, è quello di Agrigento, a seguire Caltanissetta, Catania, Enna, Palermo, Ragusa, Messina e, fanalino di coda, al 97° posto il sindaco di Trapani, Vito Damiano. Tranne in quest’ultimo caso, la maggior parte sono di centrosinistra, mentre il sindaco di Ragusa è dei 5 Stelle. Come possiamo notare, sono città capoluogo di Provincia, come tutte quelle prese in considerazione dall’IPR, città che, presumibilmente, hanno un’offerta più ampia per i cittadini. Non in termini di vastità di territorio s’intende, ma in termini di servizi pubblici e, su tutti, di lavoro. Oggi l’italiano guarda al lavoro come bisogno primario impellente, che lo porta a spostarsi dalla sua città natia e dagli affetti: se quel luogo nuovo dà qualcosa per vivere, sicuramente sarà il migliore. A seguire, tra i bisogni che portano a gradire un buon amministratore, ci sono la gestione dell’acqua, della pubblica illuminazione, dei rifiuti, la sanità e poi anche l’offerta culturale. Il fatto che siano secondari è evidenziato dalla presenza in classifica dei sindaci di Palermo (Orlando), Napoli (De Magistris) e Messina (Accorinti) che hanno avuto problemi con rifiuti ed acqua. Ecco perché i comuni “minori” non rientrano nel Governance 2015, tra questi Marsala, ma qui ci sono tutte le ragioni del mondo: il lavoro manca e non si creano condizioni per realizzarlo, i bus sono scarsi e non mancano disservizi legati all’erogazione della luce e dell’acqua, nella gestione dei rifiuti e, bisogna dirlo, Marsala offre pochissimo in termini culturali e musicali. Per questo non ci vuole di certo una rilevazione demoscopica.