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Fabio Genna: “Per cambiare Marsala servono i giovani e la programmazione”

Il presidente del movimento civico lilibetano commenta i primi mesi dell’amministrazione Di Girolamo: “Dagli assessori ci aspettiamo di più”

Trasformare una lista civica in un contenitore strutturato, in grado di avere un ruolo importante per la politica cittadina. Un progetto su cui tanti hanno scommesso in passato e su cui punta adesso con convinzione Cambiamo Marsala, che poco prima di Natale ha presentato alla stampa il suo gruppo dirigente, che sarà guidato dal presidente Fabio Genna.

Com’è avvenuto questo passaggio?

Il movimento politico Cambiamo Marsala nasce spontaneamente. C’è stata una prima riunione al comitato, poi ne sono seguite altre in cui ci siamo confrontati sulla strada da prendere: potevamo dare un’organizzazione al gruppo dopo il grande successo della lista alle amministrative o lasciar perdere, come spesso accade. Ha prevalso la prima opzione. A questo punto, il nostro principale obiettivo è interagire con il Consiglio e l’amministrazione attraverso proposte condivise all’interno del gruppo.

Come mai non avete coinvolto tutti i candidati della lista?

Non c’è stata la volontà di escludere nessuno. Vogliamo coinvolgere tutti coloro che avevano fatto parte della lista, ma vogliamo anche andare oltre il gruppo iniziale.

Cambiamo Marsala è il nome del vostro movimento, ma è stata anche una promessa elettorale che i cittadini che hanno votato la coalizione di Alberto Di Girolamo si aspettano possa essere mantenuta. A che punto siamo?

Abbiamo visto una grande buona volontà da parte degli amministratori e dei consiglieri Daniele Nuccio e Linda Licari. Naturalmente, è impossibile fare paragoni con il passato: ogni amministrazione deve fare i conti con i trasferimenti che arrivano dalla Regione e dallo Stato e che ogni anno subiscono nuovi tagli. Non è semplice investire per migliorare la cosa pubblica. Tuttavia, adesso dobbiamo cominciare a parlare di programmazione, per il verde pubblico come per gli eventi culturali. Ma il cambiamento per Marsala deve passare da alcune questioni particolarmente importanti, a partire dal Porto: Cambiamo Marsala intende ascoltare gli imprenditori, gli amministratori, gli operatori, ricordando che il futuro dell’area non può dipendere solo dall’arrivo di nuovi yacht, ma anche dalle risposte che occorre dare alla marineria o ai piccoli imprenditori che affittano le barche. Poi c’è il tema dei rifiuti: il vicesindaco Agostino Licari sta facendo un buon lavoro con l’Aimeri, che adesso mostra più attenzione alla pulizia della città. Dietro l’angolo, c’è la scadenza del contratto e dobbiamo farci trovare pronti: occorre migliorare il servizio e diminuire i costi, come si è riusciti a fare in alcune realtà. Ma dobbiamo anche coinvolgere i cittadini per stimolare maggiormente il senso civico. Tra i temi che meritano attenzione, occorre citare anche l’agricoltura: per tanti anni, molte famiglie del marsalese si sono mantenute con i proventi della coltivazione dei vigneti. Adesso vivono un grande disagio: l’amministrazione comune deve intestarsi i bisogni di queste famiglie. Non servono finanziamenti a pioggia, bisogna tornare a parlare di Doc Marsala e di un coordinamento per la filiera del Marsala. E poi c’è il tema della sicurezza: abbiamo suggerito all’amministrazione di intensificare la presenza di vigili urbani sul territorio, specie nel fine settimana, e di istituire corsi di formazione e aggiornamento.

Per cambiare Marsala servirebbero anche i giovani: molti di loro però vanno via, facendo fatica a vedere il proprio futuro nella loro terra.

L’emorragia giovanile è una grossa piaga. Formiamo ottimi professionisti per poi veder partire le risorse migliori verso il Nord o l’estero. Cambiamo Marsala ha subito aperto le porte ai giovani e ai giovanissimi che ancora sono qui e il consigliere Daniele Nuccio, a proposito, sta sostenendo con convinzione il progetto FabLab. In generale, però, dobbiamo far tornare tra i giovani la voglia di fare politica. Molti non sono qui, è vero. Ma quelli che ci sono appaiono spesso poco interessati. Cambiamo Marsala deve programmare la città che verrà assieme a questi giovani.

A volte siete sembrati un corpo estraneo all’interno della maggioranza. Vi capita mai di temere che la vostra intransigenza possa portarvi all’isolamento politico?

Non c’è estraneità rispetto alla maggioranza. Quello che fanno i nostri consiglieri è in linea con il programma che è stato votato dagli elettori. Cambiamo Marsala si porrebbe fuori dalla maggioranza solo se tradisse il programma elettorale.

A pochi mesi dal voto si è cominciato a registrare un certo scollamento tra amministrazione e maggioranza. C’è un modo per tornare allo spirito di giugno?

Quello che è successo negli ultimi mesi in Consiglio comunale ha determinato incomprensioni e malintesi. Tutti quelli che vogliono fare politica a Marsala devono, per prima cosa, avere a cuore gli interessi della città. Chi intende cambiare assessori ogni sei mesi, oltre a dimostrare un’idea vecchia di politica, finisce per interferire negativamente sulla macchina amministrativa.

A proposito di assessori: siete soddisfatti del loro operato?

Alcuni hanno dimostrato poco il loro valore. Ci aspettiamo da tutti una maggiore capacità di programmazione, una politica più incisiva sul sociale, sulla cultura. Abbiamo però apprezzato lo sforzo di lavorare tre mesi senza percepire l’indennità per garantire i pasti per la mensa scolastica. In pochi lo avrebbero fatto. Così come il grande lavoro che è stato fatto in questi mesi dall’assessore Agostino Licari e anche dall’ingegnere Salvatore Accardi, lascia ben sperare per il futuro.

Vincenzo Figlioli

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