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Garantismo bipartisan sul rinvio a giudizio del consigliere Vito Cimiotta

Come abbiamo scritto nei giorni scorsi, la Procura della Repubblica di Marsala ha disposto la citazione in giudizio diretta per il Consigliere comunale del Partito Democratico Vito Daniele Cimiotta. L’esponente di centrosinistra, secondo le indagini condotte dalla Guardia Di Finanza della sezione di polizia giudiziaria, avrebbe promesso un posto di lavoro nel bar dell’ospedale Paolo Borsellino a due disoccupati in cambio di voti di preferenza durante la scorsa campagna elettorale amministrativa. Si ricorderà che Cimiotta risultò poi eletto con 587 preferenze. Ora secondo quanto stabilito dalla Procura ci sarà per l’esponente politico il processo diretto senza passare dall’udienza preliminare.

Detto dell’aspetto giudiziario della vicenda, c’è adesso quello politico su cui vale la pena soffermarsi. E qui, cercare di avere dichiarazioni difformi dal garantismo (di maniera o di sostanza), dal mondo politico lilybetano è alquanto difficile, per non dire impossibile. “Noi socialisti siamo garantisti per scelta – ci ha detto il Consigliere comunale, Michele Gandolfo -. Le indagini sono una cosa, la sentenza definitiva un’altra. Fino ad allora riterremo il collega innocente”. Anche in merito a possibili dimissioni dalla carica di presidente della commissione Finanze, che Cimiotta ricopre, il Psi si è detto contrario rispetto all’ipotesi che l’esponente democratico lasci la carica. “Mi aspetto che il Consigliere comunale si autosospenda dall’incarico di presidente della commissione bilancio – ha detto Aldo Rodriquez rappresentante del Movimento 5 Stelle – e che lasci il gruppo del Pd in attesa del giudizio della magistratura. Mi attendo da parte di Cimiotta una tale presa di responsabilità”. Sempre sul fronte della minoranza, di diverso avviso il gruppo consiliare dell’Udc. “Sono convinto che la magistratura farà bene il suo corso. Intanto da buon garantista non esprimo pareri sulla questione perché ritengo che nessuno è colpevole fino a sentenza definitiva – ci ha detto il Consigliere comunale Giovanni Sinacori che è anche coordinatore cittadino del partito. Del gruppo di Cimiotta abbiamo sentito un suo collega a Sala delle Lapidi. “Lasciamo lavorare serenamente i giudici – ha detto Calogero Ferreri che è anche vice capogruppo a Palazzo VII aprile del Partito Democratico -. Sono certo che appureranno l’estraneità di Vito Cimiotta dai fatti che gli vengono contestati. Non vedo perché si dovrebbe dimettere dalla carica di presidente della commissione finanze. Il giudizio sul suo operato in tale incarico a mio avviso è molto positivo”. Sul fronte della maggioranza arriva un invito a fare presto alla magistratura da parte del capogruppo di Cambiare Marsala: “Non tiriamo i giudici per la “classica giacchetta” – ha detto Linda Licari-. I magistrati di Marsala fanno bene il loro lavoro e mi auguro che giungano al più presto alla conclusione che spero sia di totale assoluzione per Vito Cimiotta”. Ora il giudice monocratico fisserà la data della prima udienza che vede imputato il giovane Consigliere comunale.

Gaspare De Blasi

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Tags: Vito Cimiotta