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Alcamo: Calvaruso critica l’iniziativa del gruppo ABC sulla piantumazione del viale Italia

Il consigliere del gruppo misto attacca duramente anche l’operato degli uffici comunali e afferma “Noi siamo all’oscuro degli investimenti”

Avrà sentito parlare delle ultime iniziative portate avanti dagli altri movimenti politici in questi giorni. È un segno che la campagna elettorale è iniziata?

“Su facebook si parlava, per l’appunto, di questa iniziativa del gruppo di Abc. Al di là del fatto che sia, senza dubbio, un’iniziativa lodevole, bisogna dire che ci sono state altre iniziative ben più importanti che non sono state pubblicizzate. Infatti, lo commentavo questa mattina, perché qualche mese fa alcuni consiglieri comunali abbiamo consegnato il progetto dell’officina meccanica, qualcosa per cui l’amministrazione comunale era stata sorda per tanti mesi e, tra l’altro, per dare un po’ di dignità alle persone. Se lei va a fare un sopralluogo all’officina, dove lavorano queste persone, praticamente, ci sono tutte le attrezzature sparse, il freddo…cioè non mi sembra questo il modo di fare lavorare le persone. Noi non abbiamo pubblicizzato nulla”.

E per quale motivo non avete fatto questa scelta?

“Questo è un servizio che noi facciamo per la città, perché ha risparmiato già e non sono il costo delle piante, di gran lunga superiore a quello di una progettazione, ma noi abbiamo pensato di farlo come spirito di servizio se non altro. Come questo abbiamo fatto altre cose”.

Anche se, la differenza sta nel fatto che queste piante sono state acquistate con parte del denaro messo a disposizione dei cittadini e prelavato dagli stipendi dei tre consiglieri di Abc. Quindi, i consiglieri hanno rinunciato a parte dei loro emolumenti.

“Il fine è sempre quello. Il Comune ha risparmiato nell’acquistare le piante”.

In passato, come lei ricorderà, sono state spese delle cifre esose per il verde, il decoro urbano. Circa 200 mila euro l’anno.

“Si faceva pure altro. Rientriamo poi nel problema del personale comunale, che negli ultimi anni non è stato seguito completamente. Rientriamo in una sfera che è completamente diversa, che è quella della gestione del personale, perché prima si spendevano i soldi, ma le cose si facevano. Qua il problema è che i soldi non si spendono perché si dice che non ci sono, ma non è così in effetti”.

A proposito dei soldi che non ci sono, la settimana scorsa avete approvato le variazioni di bilancio e confermato il disavanzo di 5 milioni di euro, di cui una parte verrà finanziata attraverso un mutuo.

“Sì. Una parte, 1 milione e mezzo di euro, verrà finanziato con un mutuo di 50 mila euro all’anno, prelevando le somme da ogni bilancio comunale. I 3,5 milioni di euro, invece, sono stati tolti dalle somme per investimenti”.

Quindi, meno investimenti?

“Sì, meno investimenti”.

Conosce parte di quei progetti che non saranno più finanziati?

“Il dato fondamentale, negativo, di tutta questa situazione è che non c’è stato fornito l’elenco dei progetti che non saranno più finanziati”.

Come è possibile? Lei sta dicendo una cosa abbastanza grave.

“Avrà seguito il mio intervento in consiglio senza risposta. Non c’è stato fornito nessun elenco delle opere che non saranno più finanziate”.

Da parte di quale ufficio non avete ricevuto risposta?

“Beh, il settore che si occupa degli investimenti è il settore dei lavori pubblici, servizi manutentivi. Ma non è soltanto questo il dato che non ci hanno fornito, perché anche in occasione del Piano triennale delle opere pubbliche, non c’è stato fornito un elenco dettagliato o un progetto per le opere che erano messe nell’elenco annuale. Quindi, noi siamo all’oscuro degli investimenti dell’amministrazione”.

Anche quando c’era in piedi ancora un governo locale, durante l’approvazione del Piano triennale delle opere pubbliche?

“L’ultimo è stato approvato con il Commissario straordinario. Con le vecchie amministrazioni il metodo era quello partecipato. Si facevano riunire tutti i consiglieri per far conoscere, appunto, il Piano triennale delle opere pubbliche e gli investimenti che si dovevano fare. E attraverso gli investimenti veniva prodotto un elaborato con tutti gli interventi segnati. Questi interventi venivano sia da segnalazioni all’Urp che al settore dei lavori pubblici, ma anche dai singoli consiglieri comunali. Quindi, diciamo che era un Piano triennale che corrispondeva alle esigenze della città. Questo negli ultimi tre anni non è stato fatto”.

Dunque, lei conferma che anche con l’ultima amministrazione il Piano non veniva pubblicizzato?

“Sì. Il consiglio comunale non è stato messo a conoscenza degli investimenti che l’amministrazione stava facendo”.

Per quale motivo l’ex giunta, sostenuta da una grande maggioranza in Consiglio, non doveva comunicare i propri investimenti?

“C’è stata una giunta assente che non è riuscita a dare un indirizzo alla classe burocratica del comune. E, quindi, non dando nessun indirizzo ognuno faceva quello che voleva”.

Questo atteggiamento è cambiato con l’arrivo del commissario?

“Con il commissario non è cambiato nulla. Io ho fatto la domanda specifica, in occasione dell’approvazione del Piano triennale delle opere pubbliche, per avere degli elaborati, i progetti preliminari, ma non mi è stato fornito nulla. Soltanto una sterile delibera comunale, ma null’altro”.

Tra gli investimenti è tornato in ballo quello sulla rete idrica di circa 2 milioni di euro.

“Il progetto già era stato approvato, non in via definitiva, circa 4 anni fa. C’è stato un contenzioso con i progettisti che non si è potuto risolvere negli ultimi anni. Non conosco bene la ragione perché lo stava seguendo l’ufficio legale. Situazione che poi si è risolta da qualche tempo. Il progetto ora dovrebbe essere esecutivo e, quindi, penso che dovrebbe andare a buon fine, ma non posso darle la certezza”.

Linda Ferrara

redazione

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