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Nuovo colpo alla rete di Messina Denaro: sequestrati 13 milioni di euro a quattro soggetti ritenuti vicini al boss

13.00: Sono emersi ulteriori dettagli in merito all’odierno sequestro, che comprende una quota societaria e otto aziende (supermercati, imprese agricole e di allevamento ovino), 68 immobili (27 fabbricati e 41 terreni), due autovetture, 36 rapporti finanziari e bancari. Evidente, come spesso avviene in questi casi, la sproporzione tra i redditi dichiarati dagli indagati ed i beni realmente posseduti. Le indagini hanno di fatto impedito la vendita a terzi di alcune proprietà riferibili in particolare a Vito Gondola e a Giovanni Domenico Scimonelli, che dopo essere stati arrestati nell’ambito dell’operazione “Ermes” avevano già chiesto ai propri familiari di vendere una parte dei loro beni in modo da sfuggire ad eventuali sequestri da parte dell’autorità giudiziaria.

Rispetto ai quattro soggetti, destinatari dell’odierno provvedimento, il loro ruolo di presunti fiancheggiatori della latitanza di Matteo Messina Denaro era già balzato alle attenzioni degli inquirenti. Non si tratterebbe, però, di semplici messaggeri, pronti a far veicolare i soliti “pizzini” tra il boss, gli affiliati a Cosa Nostra e soggetti conniventi. Almeno, non nel caso di Domenico Scimonelli. Considerato uno dei manager di fiducia di Matteo Messina Denaro, gestiva tre supermercati Despar tra Partanna e Gibellina, oltre ad alcune società operanti in altri settori. L’inchiesta si sofferma anche sui contatti con un funzionario del Ministero per lo Sviluppo Economico. Tra Scimonelli e quest’ultimo ci sarebbero stati diversi incontri, finalizzati all’accesso a un fondo di garanzia che avrebbe permesso di sbloccare un finanziamento di 700 mila euro.

8.00: Ennesimo colpo inferto dalla magistratura e dalla forze dell’ordine alla rete di Matteo Messina Denaro. In mattina, è stata data esecuzione da parte delle forze dell’ordine a un decreto di sequestro emesso dal Gip Maria Pino su richiesta del procuratore aggiunto Teresa Principato e dei sostituti Paolo Guido e Carlo Marzella della Dda di Palermo. In particolare il provvedimento, per una somma complessiva di circa 13 milioni di euro riguarda: Vito Gondola, allevatore di 77 anni, e Michele Gucciardi, 62 anni, imprenditore agricolo, ritenuti uomini – chiave sui territori di Mazara del Vallo e Salemi; Giovanni Domenico Scimonelli, imprenditore di 48 anni considerato un anello cruciale degli interessi di Messina Denaro, nonché figura di collegamento con ambienti economici siciliani e nazionali, affiliato alla cosca mafiosa di Partanna; Pietro Giambalvo, allevatore 77enne del clan di Santa Ninfa. I quattro sono detenuti dal 3 agosto a seguito dell’operazione «Ermes», per associazione a delinquere di stampo mafioso e favoreggiamento aggravato dalla modalità mafiosa per avere agevolato la latitanza di Matteo Messina Denaro. Accolte le risultanze delle indagini di natura patrimoniale condotte dagli investigatori del Servizio centrale operativo e delle Squadre mobili di Palermo e Trapani, del Gico della Guardia di finanza di Palermo e del Ros dei carabinieri di Palermo. Il sequestro riguarda beni mobili, immobili e aziende a Mazara del Vallo, Castelvetrano, Salemi, Partanna, Santa Ninfa e Trapani.

redazione

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