Hanno risposto in tanti all’invito rivolto dalla Confederazione Italiana Agricoltori di Petrosino, per l’assemblea di venerdì scorso. Un dato molto significativo è stata la presenza di agricoltori provenienti dai vari comuni della Provincia, a testimonianza delle serie difficoltà che attraversa la categoria. Dopo una breve relazione introduttiva del responsabile CIA Enzo Maggio, è intervenuto per primo l’assessore al ramo del comune di Marsala, Antonino Barraco, il quale ha dichiarato di sposare le cause dell’iniziativa ed illustrando alcune idee in cantiere dell’Amministrazione lilybetana. Tra queste la DOC Marsala per valorizzare le tipicità e cultivar della zona, intendo portare avanti, insieme alle Cantine Sociali del territorio, le iniziative da intraprendere nel mondo agricolo ed in particolare in quello vitivinicolo. Altro intervento è stato quello dell’assessore all’Agricoltura del comune di Petrosino, Luca Badalucco, che ha manifestato l’intento per la continuità del Bio Distretto, che raggruppa alcuni comuni e fra questi anche Marsala. “Fare Bio può essere una valvola per poter avere pagati i prodotti ad un prezzo remunerativo”, ha affermato Badalucco che si è anche soffermato sugli aumenti che ci potrebbero essere per gli utenti del Consorzio irriguo “Delia Nivolelli”, che potrebbero rincarare di oltre il 300 per cento. A tal proposito ha chiesto un incontro con i massimi dirigenti del Consorzio. Sono seguiti gli interventi dei produttori agricoli che hanno manifestato tutto il loro malcontento per i prezzi di liquidazione delle Cantine che sono troppo bassi e non riescono neanche a coprire i costi di produzione. Alla fine sono intervenuti i Presidenti delle Cantine, quasi tutti presenti. Dopo l’ennesimo plauso per l’iniziativa della CIA, si sono soffermati sul mercato, sui prezzi dei vini sfusi molto bassi, a cominciare dai vini fiori a termo condizionato, mosto muto, ecc. Si è detto che questi prezzi di mercato così bassi, inducono a liquidazioni non remunerative e non si può aspettare che gli altri paesi non producano uva, perché i vini locali aumentino di prezzo. E’ necessaria una politica vera per fare crescere l’agricoltura trapanese. Infine è intervenuto Gaspare Simeti, presidente provinciale della CIA, che si è soffermato sulla politica scellerata del Governo regionale, che non ha dato i frutti sperati, chiedendo alle Cantine di costituire un Comitato per incontrarsi, per valutare quali strategie si potranno adottare per affrontare questo grave problema della viticoltura. La CIA di Petrosino ha anche chiesto l’istituzione di un comitato di giovani agricoltori per far sentire la propria voce a livello nazionale e sovranazionale.