Nicola Fici che è stato Consigliere comunale e capogruppo a Palazzo VII Aprile del Partito Democratico, rompe il silenzio che durava dalla campagna elettorale della amministrative scorse.
Sta continuando il suo impegno in politica?
Certamente, io sono dirigente regionale e provinciale del mio partito. Faccio parte dell’assemblea regionale e della direzione provinciale
Allora iniziamo dalla Regione. Che giudizio dà del governo Crocetta?
Sicuramente non positivo. Capisco che la situazione politica versa in uno stato paludoso, ma il governatore ha fatto poco o nulla per uscire da questa palude. Continui cambi di assessori e difficoltà a dare risposte ai problemi dei siciliani, hanno caratterizzato questo scorcio di legislatura siciliana, speriamo meglio nel futuro.
Per proiettare la situazione regionale su quella della nostra provincia basta citare la legge sul riordino e l’abolizione dei cosiddetti enti intermedi, lei che ne pensa?
Incredibile la vicenda sulla legge regionale sulle province. A Palermo hanno tentato di fare i primi della classe, facendone una diversa da quella nazionale ma poi si sono visti costretti a prenderne le distanze. Ora debbono recepire quella fatta dal Parlamento. Io per quello che posso rilevare, penso che forse si doveva essere più cauti nell’abolirle. Non vorrei che a breve la gente arrivasse a rimpiangere le vecchie province.
Intanto il suo partito, scegliendoli tra i sindaci, aveva candidato Venuti (Salemi) e Spezia (Valderice)…
Ed era sbagliato che tra i candidati non ci fosse Alberto Di Girolamo. Il sindaco di Marsala, l’unico di una grande città della provincia iscritto al PD, deve essere candidato. L’importanza del nostro territorio comunale nella provincia di Trapani, fa sì che a guidarla dovrebbe essere proprio il nostro primo cittadino. Penso alla vicenda dell’aeroporto, alla sua gestione difficile, ai complicati rapporti con la compagnia aerea Ryanair e non immagino che non ci sia il sindaco di Marsala a guidare la delegazione della provincia di Trapani. Sono certo che il mio partito, in vista della rinnovo della classe dirigente della provincia che avverrà a quanto si apprende nella prossima primavera, rivedrà la propria posizione e candiderà Alberto Di Girolamo
A proposito del sindaco, vediamo di ricostruire la vicenda che ha portato alla sua mancata candidatura al Consiglio comunale.
Ho sostenuto Alberto Di Girolamo alle primarie dopo avere collaborato con la sua segreteria, visto anche il mio ruolo di capogruppo consiliare. Sono stato contento del risultato ottenuto. Pensavo che Di Girolamo, avendo ormai un’autostrada davanti a sé che lo portava al Municipio, avesse avviato una discussione con quanti lo avevano sostenuto. Invece ci siamo trovati a “praticare” alleanze che sono sembrate calate da altre realtà, quando era il momento di pianificare anche le future scadenze che abbiamo ancora davanti.
Insomma, contesta il quadro politico in cui è maturata l’elezione di Di Girolamo?
No. Il modo con cui ci si è arrivati.
In tanti hanno sostenuto che lei voleva fare l’assessore e che è questa la vera motivazione del suo allontanamento da Di Girolamo.
Intanto io non sono per niente lontano dal sindaco. L’ho sostenuto e ho contribuito alla vittoria della lista del PD. Ho sostenuto il consigliere Mario Rodriquez che poi è risultato letto. Per quanto attiene al presente, dialogo spesso con il nostro primo cittadino che è anche segretario del mio partito
Allora che giudizio dà dei primi mesi della Amministrazione in carica?
L’impegno non è certamente mancato. Si poteva fare di più. Però capisco che chi si insedia e deve “correre” a tappare un buco di oltre sette milioni, ha delle grosse difficoltà. Bene l’ avere fatto approvare al Consiglio il passaggio alla raccolta della spazzatura con il sistema Aro che impegna soltanto il nostro Comune, staccandolo dagli altri. Bene l’utilizzo dei fondi Jessica per rifare l’illuminazione in tutto il territorio. Suggerisco un ulteriore impegno sulla questione porto sia per quanto attiene il progetto pubblico che quello privato.
Alberto Di Girolamo deve rimanere segretario del PD marsalese ora che è anche sindaco?
Ci stiamo ponendo il problema. Abbiamo individuato un sistema che porta ad un affiancamento alla guida del partito di democratici che vogliono impegnarsi in tal senso. Un partito forte che collabora con l’amministrazione “conviene” anche al sindaco. Poi a livello regionale e provinciale si studierà, nelle pieghe del regolamento, il sistema per andare ad un congresso straordinario per eleggere il nuovo segretario.
Che potrebbe essere Nicola Fici?
In politica mai dire mai.