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Egadi: recuperati in mare un motore e una rete di 150 metri

Due interventi di bonifica subacquea dei fondali sono stati effettuati nei giorni scorsi dal personale dell’Area Marina Protetta “Isole Egadi”. In particolare, sono stati rimossi rifiuti ingombranti ad elevato impatto ambientale.

Il primo intervento è stato generato dalla segnalazione di un ex pescatore dell’isola di Favignana: con il supporto di due ricercatori subacquei dell’Università di Palermo che stanno svolgendo attività di monitoraggio per conto dell’AMP,  è stata recuperata nell’area portuale, a circa 4 metri di profondità sui fondali antistanti le “Quattro Portazze” dello Stabilimento Florio, una rete da posta della lunghezza di circa 150 metri, abbandonata e senza identificativo. Il recupero ha permesso di impedire alla rete di continuare a pescare e ha consentito la liberazione di alcune specie ittiche e di crostacei, ancora vivi ed intrappolati. La rete, probabilmente, era stata portata in area portuale alla deriva, a causa del maltempo dei giorni precedenti.

Il secondo intervento è avvenuto in concomitanza con una delle uscite di sorveglianza invernale condotte dal personale dell’AMP: nello specifico, è stato recuperato anche un motore fuoribordo abbandonato a circa due metri e mezzo di profondità nei pressi di Cala Martina, a Marettimo. Il motore è stato conferito al centro di raccolta dell’isola di Favignana, dove sono in corso accertamenti per risalire alla matricola e alla proprietà. Il motore era stato segnalato da un operatore diving dell’isola di Marettimo, che aveva fornito all’AMP anche le coordinate GPS del sito. Nel motore, uno Yamaha 40 hp, risultava mancante la calandra ed erano del tutto consumate la pinnetta e l’elica. “Tale aspetto – dichiara il direttore dell’AMP, Stefano Donati – ci porta a pensare che possa trattarsi di un motore utilizzato dai “ricciaioli”, i bracconieri organizzati che utilizzano lance idonee a navigare sui bassissimi fondali. Lo avranno abbandonato forse in seguito ad un guasto, in totale spregio delle norme di tutela”.

“Per quanto riguarda le reti fantasma – conclude Donati –, che deturpano i fondali e continuano a catturare le loro prede, alle Egadi non sono un problema rilevante, ma bisogna sempre tenere alta la guardia e presidiare il territorio. Un grazie per questi interventi di bonifica va a pescatori, operatori e cittadini, per le loro puntuali indicazioni. L’area marina protetta funziona davvero solo se i cittadini ci danno una mano concreta, con le loro segnalazioni e i loro comportamenti”.

redazione

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