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Marsala rinnova il ricordo di Vito Pipitone, il sindacalista lilibetano ucciso dalla mafia

Familiari, studenti, rappresentanti delle istituzioni, associazioni, cittadini comuni. Una buona partecipazione ha celebrato il 68° anniversario dell’omicidio per mano mafiosa di Vito Pipitone. Come da tradizione negli ultimi anni, il presidio di Libera Marsala, intestato proprio alla memoria del sindacalista marsalese, ha invitato la comunità lilibetana a presenziare all’iniziativa che si è tenuta intorno alla stele commemorativa, posizionata nel 2008 in una traversa di via Bue Morto, a pochi metri dal luogo in cui si consumò l’omicidio di Vito Pipitone, l’8 novembre del 1947. A introdurre il ricordo del rappresentante di Federterre ucciso dalla mafia, il figlio Antonino – presente come ogni anno nonostante i problemi di salute che da tempo lo affliggono – e il professore Tonino Passalacqua. Poi è toccato al preside Gaspare Li Causi tracciare con precisione e lucidità la cornice storica in cui maturò l’assassinio di Vito Pipitone, indissolubilmente legato agli oltre 40 delitti consumatisi in quegli anni nei confronti dei sindacalisti che lottavano in Sicilia per l’applicazione della legge Gullo. Nell’occasione sono stati anche piantati di piccoli alberi di ulivo, che vanno così ad aggiungersi alle piante già collocate negli anni scorsi, in quello che è ormai diventato un vero e proprio “luogo della memoria” per la città di Marsala.

Presenti, in rappresentanza della giunta comunale, il sindaco Alberto Di Girolamo e gli assessori Anna Maria Angileri e Clara Ruggieri e, per il massimo consesso civico, i consiglieri Angelo Di Girolamo, Calogero Ferreri, Linda Licari e Daniele Nuccio. Hanno partecipato all’iniziativa anche una classe dell’istituto comprensivo “Mario Nuccio” di Marsala e i ragazzi del progetto “Contaminazioni” dell’Ussm.

redazione

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