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Biennale di Venezia: il “Codice Italia”

Il Padiglione Italia 2015 ha per titolo “Codice Italia”. Il suo curatore, Vincenzo Trione, professore di Arte e nuovi media e di Storia dell’arte contemporanea presso l’Università IULM di Milano, ha inteso, con questo tema, mettere in evidenza alcune costanti dell’arte italiana contemporanea, ed in particolare definisce “codice genetico” la tendenza degli artisti a non interrompere, nella loro ricerca sia pure all’avanguardia, il dialogo con materiali iconografici e culturali già esistenti e presenti nella memoria, come i riferimenti alla tradizione storica e artistica. Per questo scopo ha scelto 15 protagonisti delle diverse regioni italiane che nella loro eterogeneità rivelano un approccio costante alla tematica individuata. Uno di questi è Vanessa Beecroft, artista italiana (Genova 1969), nota per le sue performance realizzate utilizzando il corpo di giovani donne più o meno nude, mosse secondo precise coreografie corredate da efetti luminosi particolari, con l’intento di comporre “quadri viventi” per proporre una riflessione sui temi dello sguardo, del desiderio e del mondo della moda. In particolare l’installazione realizzata dall’artista per la Biennale 2015 è stata pensata come luogo nel quale la vita reale si ritrova a convivere con uno spaccato della storia dell’arte. La visita alla Biennale di Venezia 2015 non può certo escludere una sosta al Padiglione Italia che oltre alla Beecroft propone le soluzioni di altri artisti italiani famosi come Mimmo Paladino, Claudio Parmigiani, Janis Lounellis, Antonio Biasci e altri artisti dell’ultima generazione.

Maria Grazia Sessa

Claudia Marchetti

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Tags: Biennale di Venezia