La misura è evidentemente colma. Sul futuro dell’aeroporto “Vincenzo Florio” di Birgi, da tempo gran parte dei principali attori del territorio (prefetto compreso) lamentano un deficit di attenzione da parte della Regione, azionista di maggioranza di Airgest. E, alla luce di ciò, nel corso di una riunione dei soggetti coinvolti nell’accordo di co-marketing tenutasi alla Camera di Commercio di Trapani, su proposta del sindaco di Erice Giacomo Tranchida, i Comuni del territorio hanno approvato e inviato al presidente Rosario Crocetta un documento dai toni piuttosto duri.
In esso si chiede “un immediato e diretto confronto con il Presidente del Governo regionale circa le intenzioni di prospettiva strategica per la sopravvivenza e valorizzazione turistica dello scalo aeroportuale di Birgi nonché per cambiare e da subito…verso”. Il riferimento è anche alla vicenda riguardante il rinnovo del Consiglio d’amministrazione di Airgest, che dopo i ripetuti rinvii dovuti proprio alle assenze della Regione in sede di assemblea e il recente stallo, dovuto al mancato rispetto delle “quote rosa” nelle nomine effettuate, dovrebbe arrivare a compimento la prossima settimana, con una nuova assemblea dei soci prevista per la giornata di lunedì.
Il documento parla di atteggiamento “non inclusivo” della Regione rispetto ai Comuni, ritenendo che il rinnovo del Cda di Airgest avrebbe dovuto invece costituire “un’occasione utile e proficua per saldare le ragioni della governance con le strategie promozionali invocate e finanziate dal territorio”, e che invece con le scelte effettuate sia andata perduta “una opportunità strategica che avrebbe potuto consentire di meglio coordinare le iniziative delle amministrazioni locali con quelle del management dello scalo trapanese”. In particolare, secondo i firmatari del documento, “la Regione sembra estraniarsi e derubricare la “pratica” della sopravvivenza del sistema socio-economico turistico della Sicilia occidentale a logiche prettamente tecnico-burocratico per non dire di quelle da mera spartizione di sottogoverno politico, come riportato dalla stampa a proposito di alcune nomine in pectore quotate ai singoli esponenti della locale Deputazione di governo”. E il riferimento, sembra diretto al parlamentare regionale Nino Oddo, che è riuscito a inserire nel collegio dei sindaci il consigliere comunale socialista Oreste Alagna.
“Tale miope atteggiamento, ancor più registra – si legge ancora nella nota – non tanto la disinvolta (e forse non solo assai limitata…) azione regionale messa in campo, quanto il disconoscimento, oggettivo, di tutti gli sforzi profusi in questo biennio dalle Amministrazioni locali e dalla Camera di Commercio di Trapani che, paradossalmente, hanno financo dovuto apprendere dalla stampa che, in sede di rinnovo dei organi di gestione dell’Airgest, la Regione ed i privati nei fatti disconoscono la necessità di garantire la presenza strategica del territorio, relegandolo a reperire le necessarie ed indispensabili risorse, senza ritenerlo degno di “intromettersi” nella gestione strategica dello scalo trapanese”. Alla luce di ciò, i Comuni chiedono, seppur in extremis, la nomina di un “riconosciuto e condiviso rappresentante del territorio”, evidenziando il ruolo che il presidente della Camera di Commercio Pino Pace ha avuto in questi anni. Un passaggio, che da parte dei Comuni, somiglia tanto a una candidatura.