I lavori di realizzazione del canile intercomunale di contrada Cuddia, a Trapani, sono sospesi da alcuni giorni. Operai a casa, mezzi fermi. La ditta aggiudicataria, la CO.DI.MAR. Srl attende che l’Amministrazione comunale trasferisca 526mila euro (oltre IVA) come primo stato di avanzamento lavori, cioè la prima tranche di quanto dovuto in forza del contratto tra le parti. A comunicarlo, il Consigliere comunale Francesco Salone. “La determina dirigenziale di liquidazione della spesa, indispensabile per il trasferimento materiale delle somme dalla tesoreria comunale al conto corrente dell’impresa, però, è stata
bloccata dalla stessi uffici comunali dopo alcuni rilievi di tipo normativo e procedurale mossi dal segretario generale – ha fatto sapere -. La determina, in pratica, non è conforme ai principi contabili di “impegno potenziato” stabiliti dal Decreto legislativo 118/2011. La spesa è fatta gravare sui residui di bilancio del 2014 anche se i lavori si riferiscono all’agosto 2015, ma il decreto impone che il residuo venga imputato al bilancio corrente. È quindi necessario un riallineamento contabile che passa attraverso una serie di atti amministrativi e di delibere (una delle quali dovrebbe essere probabilmente presentata al consiglio comunale) che già avrebbero dovuto essere completati entro il termine del 30 aprile 2015”. Per Salone si tratta di una empasse, che però rischia di pagare a caro prezzo l’incolpevole ditta esecutrice dei lavori, venutasi a trovare senza liquidità e quindi non in grado di pagare maestranze e fornitori. Il Presidente della II Commissione consiliare Lavori Pubblici, inoltre, nei giorni scorsi aveva chiesto che venissero rimossi dalla amministrazione tutti i motivi ostativi al pagamento dello stato di avanzamento lavori e quindi che si adempia con urgenza a tutte le procedure amministrative necessarie. “Questa situazione, che non è circoscritta alla vicenda del canile e che investe anche altre ditte – continua Salone –, potrebbe anche generare in un prossimo futuro una serie di contenziosi giudiziari. Non ho dubbi che in una eventualità di questo genere l’Amministrazione comunale ne uscirebbe soccombente poiché inadempiente alla data del 30 aprile 2015 rispetto alle prescrizioni del d.lgs. 118/2011 e pertanto costretta a pagare indennizzi alle imprese ricorrenti con un potenziale danno economico per la collettività dei cittadini trapanesi. Ma come è possibile che le osservazioni del Segretario Generale con una nota del luglio 2015 siano state formulate soltanto recentemente pur riferendosi ad una decreto legislativo emesso nel 2011? Mi aspetto una risposta”.