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Pista ciclabile di Erice, Santangelo presenta un esposto. Tranchida: “Azione intempestiva e temeraria”

L’anno scorso di questi tempi si parlò molto della pista ciclabile di Erice, oggetto dell’attenzione persino di alcune note trasmissioni televisive. Torna adesso sull’argomento il portavoce al Senato del M5S Vincenzo Maurizio Santangelo, che dopo aver presentato diverse istanze di accesso agli atti, annuncia di aver presentato un esposto presso la Procura della Repubblica di Trapani. “Noi del M5S – scrive Santangelo -siamo stati sempre attenti nel controllare come vengono spesi i soldi pubblici, e quando nel settembre del 2014, le strade comunali di Erice furono macchiate dalla vernice “rossa”, non potemmo non raccogliere le rimostranze dei cittadini ericini”.

Vincenzo Maurizio Santangelo


Da qui, da parte del senatore pentastellato, l’iniziativa di presentare un’interrogazione al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, per la questione dei lavori per la realizzazione del sistema di piste ciclabili completo di stazioni per il bike sharing a Erice, nella convinzione, da parte di Santangelo che la vicenda “meritasse un serio approfondimento”. “Si parla – evidenzia il parlamentare trapanese – di progetti importanti per la comunità finanziati con soldi pubblici (per l’esattezza solo il Ministero dell’ambiente per l’opera sborserebbe 340.956,85 Euro)”. A seguire la richiesta di accesso agli atti, con particolare attenzione alle stazioni di Bike sharing, alimentate con fonti rinnovabili. “Sono emersi importanti elementi – accusa Santangelo – che rilevano una gestione non proprio regolare, per usare un eufemismo, da parte dell’amministrazione comunale di Erice, nella gestione di questo progetto. Tali “irregolarità” sono state quindi denunciate in un esposto alla Procura della Repubblica di Trapani, in modo che la magistratura potesse indagare e verificare la sussistenza di responsabilità penali, civili ed amministrative in capo ai dirigenti responsabili e agli amministratori comunali”. Tra le incongruenze citate da Santangelo quelle legate “all’acquisto e all’assemblaggio delle attrezzature al bike sharing”, che si chiede inoltre che fine abbia fatto la “mega fornitura di bici con sistema assistito che doveva incidere per 185 mila euro, cioè il 50% dell’appalto complessivo”. Al di là delle verifiche della Procura, l’esponente pentastellato fa poi riferimento alle responsabilità politiche per il mancato completamento dell’opera “oggi consistente solo in una striscia di colore rosso, ormai sbiadita, che serpeggia nella cittadina”.
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Giacomo Tranchida


nell’apprendere di tale intempestiva e temeraria azione atteso che già nell’ottobre del 2014 ho presentato nella qualità di Sindaco all’autorità giudiziaria apposita denuncia circa le anomalie riscontrate nella cattiva esecuzione dei lavori e nella “superficiale“ attività di controllo da parte del dirigente comunale incaricato. Conseguentemente abbiamo nei termini di legge revocato l’appalto e avviato contenzioso in capo anche per il danno all’immagine alla ditta esecutrice, nonché rimosso il RUP dei lavori, peraltro non riconfermandolo al pari dirigente del settore Lavori Pubblici, contestualmente avviando la procedura sanzionatoria secondo le condizioni contrattuali di lavoro. Quanto all’aspetto temerario della denuncia in capo agli amministratori comunali, mi auguro che il senatore Santangelo rinunci all’immunità parlamentare e da semplice cittadino si assuma la responsabilità delle calunniose affermazioni in danno di altri cittadini, che di certo dallo stesso Sant’Angelo non prendono lezioni di legalità. Per quanto riguarda la caccia alle streghe sulla mancata ad oggi della fornitura delle biciclette e della tecnologia del bike sharing il senatore Santangelo che forse ancora studia per diventare un buon legislatore dovrebbe conoscere che le procedure di revoca dell’appalto (da noi già poste in essere) e di riapprovazione del progetto di completamento, comprensivo della fornitura delle biciclette e della tecnologia del bike sharing e contestuale nuova gara sono assai lunghe e dettate dalle stesse norme procedurali che forse il senatore Santangelo è chiamato ad emanare e con l’occasione mi auguro in futuro a semplificare rendendo l’Italia per davvero un paese europeo anche in termini di snellimento delle procedure sui Lavori Pubblici. Mi piacerebbe infine che il senatore Santangelo accettasse un pubblico confronto in qualunque sede onde aver modo di confutare in contraddittorio talune affermazioni temerarie, al pari di renderlo edotto assieme agli ericini tutti delle procedure di legge che in materia ci portano a poter appaltare il completamento dell’opera compresa la fornitura delle biciclette e delle forniture tecnologiche entro l’anno e nei termini previsti dalle proroghe ministeriali.
redazione

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