Caratterizzata da un argomento quasi “insospettabile” la seduta di ieri sera del Consiglio comunale di Marsala. In pratica erano due i punti all’ordine del giorno, la dismissione di alcuni beni di proprietà del comune, e la nuova tariffa della Tasi ( la tassa sugli immobili dei cittadini marsalesi). Quest’ultimo atto era approdato all’attenzione del Massimo Consesso Civico carico di un aumento proposto dall’Amministrazione e preceduto dalle conseguenti polemiche. Quindi ci si aspettava che la discussione fosse incentrata tutta sul punto 4, preceduto soltanto dal punto relativo alle dismissioni. Questa delibera viene riproposta periodicamente, per la relativa approvazione, all’attenzione del Consiglio comunale. I soliti immobili (Villa Damiani e mattatoio comunale in testa) che da decenni le varie amministrazioni cercano di vendere, peraltro senza mai riuscirci. Questa volta però tra i “soliti” noti immobili, è spuntato anche un terreno di proprietà comunale, che a quanto pare è stato oggetto di attenzione da parte di un cittadino che ne ha fatto richiesta di regolare acquisto. Il terreno in questione è situato davanti all’immobile che per anni è stato sede prima di un locale per cerimonie nuziali ( il Patio) e che si è poi trasformato in una discoteca (Octopus). Il terreno in questione è edificabile (B3) e quindi l’eventuale acquirente può tranquillamente costruirvi un palazzo. La polemica è nata, dopo l’intervento del Consigliere comunale di 5 Stelle Aldo Rodriquez, sul fatto che alla ex discoteca era stato concessa l’autorizzazione da parte del Comune, nel 1996, di aprire una porta proprio sul terreno. Sull’argomento sono intervenuti parecchi consiglieri dell’opposizione. Walter Alagna ha comunicato che l’atto in questione non poteva essere posto in votazione, in quanto era privo della specifica ad hoc relativa alla presenza di una servitù (la porta) concessa dal Comune. Altri ancora (Giovanni Sinacori, Flavio Coppola e lo stesso Aldo Rodriquez) hanno chiesto che venisse revocata l’autorizzazione dell’apertura prima di porre in vendita tramite bando pubblico il terreno, per la somma quantificata dall’ufficio comunale di 375 mila euro. Tra polemiche talvolta ripetitive e sterili, si è andati avanti per ore. Ad un certo punto è sembrato che i gruppi convergessero per un atto di indirizzo da proporre all’Amministrazione contenente tutte le raccomandazioni emerse dal dibattito. Dopo l’ulteriore intervento del dirigente Gianfranco D’Orazio, il presidente del Consiglio Enzo Sturiano, ha sospeso la seduta per dare modo di approntare l’atto di indirizzo. Al rientro l’Aula ha esitato favorevolmente la delibera delle dismissioni ma al momento del voto sull’atto di indirizzo è venuto meno il numero legale. Si continuerà, e ci saranno sicuramente altre polemiche, questo pomeriggio alle ore 16