Con 22 voti favorevoli su 22 presenti, il Consiglio comunale di Marsala ha approvato all’unanimità nella seduta di giovedì scorso, dopo un lungo e particolarmente accesso dibattito, la delibera emendata rispetto alla proposta dell’Amministrazione Comunale, che individua anche a seguito di una recente sentenza del Tar Sicilia, la localizzazione della ventitreesima farmacia prevista, nella cosiddetta “zona 3”, della nuova “pianta organica delle farmacie”. L’atto fa seguito al voto per le farmacie che verranno istituite nelle zone di Bosco, Pispisia, Bambina e Ciancio. Questa non verrà più istituita nell’area comprendente le contrade “Misilla – Cardilla – Torre Lunga Puleo” (zona già provvista, secondo quando affermato dal Consiglio anche su proposta della Commissione consiliare Affari Generali, presieduta da Ivan Gerardi, di un’adeguata copertura del servizio e che presenta una scarsa densità demografica), ma sorgerà nella via Dante Alighieri (ex Circonvallazione). Precisamente nel tratto compreso tra le vie Oberdan e della Della Gioventù. Questa zona della città, come indicato nell’emendamento approvato, viene definita “ad alta viabilità e ad altissima densità demografica. Soprattutto viste le recenti costruzioni ed attività commerciali già realizzate”. A votare favorevolmente, dopo il parere contrario di regolarità tecnica espresso e motivato dal dirigente Gianfranco D’Orazio, che ha ricordato come il dirigente pro tempore dell’ufficio già nel 2013 aveva espresso il medesimo parere negativo, tutti i consiglieri presenti in aula: Sturiano, Ferrantelli, Ferreri, Flavio e Alessandro Coppola, Chianetta, Marrone, Gerardi, Meo, Cordaro, Sinacori, Mario e Aldo Rodriquez, Di Girolamo, Cimiotta, Nuccio, Pino ed Eleonora Milazzo, Ingrassia, Galfano, Gandolfo e Licari. L’approvazione dell’atto deliberativo è avvenuta al termine di una discussione di quasi tre ore, nel corso della quale sono più volte intervenuti, oltre al presidente Enzo Sturiano, i consiglieri Gandolfo, Nuccio, Sinacori, Marrone, Aldo Rodriquez, Genna, Gerardi, Ingrassia, Cordaro, Eleonora Milazzo e Flavio Coppola, il quale ultimo, tra l’altro, ha chiesto la trasmissione di tutti gli atti alla Procura della Repubblica e alla Procura della Corte dei Conti per l’accertamento di eventuali responsabilità di natura patrimoniale. In apertura dei lavori, da segnalare l’intervento del consigliere Daniele Nuccio, che ha dato lettura di una nota da lui predisposta per sottoporla alla firma dell’intero Consiglio e da indirizzare al Presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta “per esprimere il dissenso dell’assise civica lilibetana relativamente alle scelte operate dall’Assemblea Regionale in merito alla recente votazione sulla “questione trivelle” dal momento che, per come è stato deciso in aula, “la Sicilia non farà parte delle Regioni italiane che propongono il referendum contro le trivellazioni petrolifere”. La nota è stata sottoscritta da tutti i consiglieri e verrà inoltrata adesso alla Presidenza della Regione. E’ stato convenuto inoltre di indire per i prossimi giorni una riunione dei capigruppo per la convocazione di un Consiglio comunale “aperto” alla partecipazione dello stesso presidente Crocetta e alla deputazione trapanese con all’ordine del giorno proprio il problema delle trivellazioni al largo delle Egadi per l’estrazione di idrocarburi. “Dette ricerche – afferma tra l’altro la nota di cui Nuccio è il primo firmatario – che sono appannaggio esclusivo delle multinazionali, e la promozione del territorio siciliano sotto il profilo della valorizzazione dell’immenso patrimonio storico-naturalistico a fini turistici, sono due cose che non possono coesistere. Significa questo non riconoscere l’enorme potenziale a nostra disposizione ed affidare lo sviluppo di questa Regione ad interessi che mal si conciliano con quelli della collettività. L’Italia riparte (a prescindere dallo “Sblocca Italia”) anche dal riconoscimento del fatto che ad oggi il futuro dell’approvvigionamento energetico parte dall’incrementare le politiche volte a favorire le energie rinnovabili e dall’archiviare definitivamente il concetto che vuole le fonti di energie fossili ancora quale soluzione”. La nota che sta alla base della richiesta finirà certamente per causare delle divisioni soprattutto all’interno della maggioranza che sostiene il governo Crocetta e che a Marsala è la medesima che ha eletto il sindaco Alberto Di Girolamo. Già nella seduta di giovedì si è operato un primo distinguo. A fronte del silenzio del Pd, la cui deputata marsalese Antonella Milazzo, ha votato all’Ars contro il referendum, è intervenuto il vice capogruppo Calogero Ferreri che ha affermato, indipendentemente dalla posizione del suo partito, che è favorevole alla effettuazione del referendum e contro le trivellazioni.