Arriva anche in provincia di Trapani il “baratto amministrativo”. Si tratta di uno strumento che consente ai cittadini che vivono un momento di difficoltà economica e non riescono a pagare IMU o TASI di poter comunque mettersi in regola con l’amministrazione interessata offrendo prestazioni lavorative. Di fatto è una forma di contribuzione alternativa, peraltro prevista dal “Decreto Sblocca Italia”. Il primo a proporre il “baratto amministrativo” nel trapanese è stato in questi giorni il consigliere comunale di Castellammare del Golfo Maurizio Paradiso (Sicilia Democratica), che ha presentato al sindaco e alla sua giunta un’apposita mozione.
“In un momento delicato come quello che stiamo vivendo – afferma Maurizio Paradiso – è importante attivare con la massima urgenza uno strumento di politica sociale che consente ai cittadini in temporanea difficoltà economica, di pagare i tributi attraverso prestazioni di lavoro personali. Si tratta di una misura che torna utile a tutti, precisa il Consigliere Paradiso. Grazie al baratto amministrativo, infatti, il Comune di Castellammare potrà contare su forza lavoro aggiuntiva dando dignità a chi, trovandosi in una situazione di difficoltà economica, non vuole far mancare il proprio apporto alla comunità sistemando ad esempio le aree verdi, effettuando la manodopera in piazze e strade oppure procedendo al recupero di aree e beni immobili inutilizzati. Se il Consiglio approverà la mozione – conclude Maurizio Paradiso – il Sindaco e la Giunta dovranno individuare all’interno del Bilancio una somma da destinare al “baratto” e predisporre un apposito regolamento”.
Sono circa un centinaio i Comuni che hanno già adottato questo strumento. Come spesso accade, i più recettivi su questo tema sono stati i piccoli centri del Nord (Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna), ma nel giro di poco tempo si sono registrate numerose adesioni anche al Centro-Sud e nelle grandi città.
In base alla norma i Comuni possono definire con apposita delibera i criteri e le condizioni per la realizzazione di interventi su progetti presentati da cittadini singoli o associati, purché individuati in relazione al territorio da riqualificare. Gli interventi possono riguardare la pulizia, la manutenzione, l’abbellimento di aree verdi, piazze, strade ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati, e in genere la valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o extraurbano.